Omaggio a Raffaello
Le stampe di traduzione del Museo Civico di Crema e del Cremasco.
Comunicato stampa
In occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520), il Museo Civico di Crema e del Cremasco espone sei stampe incise tra la seconda metà del Settecento e l’Ottocento che raffigurano celebri opere dell’artista urbinate e della sua scuola.
La stampa di traduzione o d’après riproduce in scala ridotta un capolavoro utilizzando la linea come unico strumento per creare i volumi e dare vita a un piccolo quadro monocromo che rievoca il manufatto originale.
Dall’inizio del Cinquecento, per oltre tre secoli, l’incisione è stata un veicolo fondamentale attraverso il quale le invenzioni, il linguaggio e i valori della pittura di Raffaello sono stati interpretati secondo il gusto di ogni epoca, contribuendo a creare e diffondere il mito del grande maestro. Fino al XIX secolo, grazie alla devozione religiosa e all’apprezzamento estetico dell’attività dell’artista, le collezioni di sensibili amatori o le cornici sulle pareti delle case del ceto medio hanno continuato ad ospitare le riproduzioni delle sue opere.
In mostra, accanto alle stampe tratte da un arazzo della Scuola Nuova, dall’affresco del Profeta Isaia, e dai dipinti raffiguranti la Madonna Colonna, la Trasfigurazione e la Madonna di Foligno, è presente l’incisione del milanese Giuseppe Stuppi che, dopo essere stato premiato all’Esposizione agraria-artistica-industriale Cremasca del settembre 1864, sotto l’immagine a fianco della sua firma e della data, indicò come luogo «Crema» come riconoscimento e omaggio alla città.
In questo modo anche Crema entra a far parte di quella grande rete universale di immagini in bianco e nero che Raffaello iniziò a tessere fin dall’inizio del Cinquecento.
La mostra, curata dalla dottoressa Elizabeth Dester, sarà allestita negli spazi espositivi della Pinacoteca del Museo Civico di Crema e del Cremasco. L’inaugurazione si terrà sabato 24 ottobre alle ore 16:30, l'esposizione sarà visitabile sino al 29 novembre 2020 negli orari di apertura del Museo.