Identikit di MOLESTE, il collettivo per la parità di genere nel fumetto italiano
Il mondo del fumetto italiano ha un nuovo protagonista. Anzi, una protagonista! Stiamo parlando di MOLESTE, il collettivo femminista contro gli abusi e le discriminazioni sessiste nel settore della nona arte. L'obiettivo? Costruire un ambiente più paritario e inclusivo.
“Prima eravamo singoli sussurri. Ora siamo un’unica voce”. Si presenta con queste parole MOLESTE, il nuovo progetto collettivo che punta i riflettori sulle vicende di abuso e di discriminazione di natura sessista all’interno del fumetto italiano.
Nata dalla volontà di un gruppo di autrici, disegnatrici, coloriste e giornaliste di settore, l’iniziativa – dichiaratamente “femminista” – parte dall’esigenza di condividere le proprie esperienze in merito a comportamenti inopportuni che hanno coinvolto negli anni, in Italia, molte professioniste della nona arte. Un’azione di denuncia, dunque, ma anche un’occasione di scambio e riflessione, “per la costruzione di un ambiente autenticamente nuovo, in cui tutte e tutti possano godere degli strumenti di parità e inclusività”.
LE INIZIATIVE DI MOLESTE
Non è chiaro chi siano le iniziatrici di questa lodevole “chiamata alle armi”, ma – come si evince dal comunicato stampa che sta circolando in questi giorni – si tratta di “artiste, critiche, lavoratrici o soggetti in formazione che hanno deciso di organizzarsi e di eleggere la solidarietà e l’autodeterminazione come valori”, in contrapposizione alla “mascolinità tossica che ha inquinato troppe volte le dinamiche professionali, amatoriali e didattiche del fumetto italiano”.
Stando alle poche – ma decisamente programmatiche – informazioni presenti sul sito del collettivo, le iniziative di MOLESTE saranno varie e avverranno su più fronti. A cominciare dalla raccolta di testimonianze, in forma riservata, di tutte coloro che hanno subito molestie o violenze da parte di colleghi di sesso opposto.
Come in ogni movimento “dal basso”, inoltre, uno degli strumenti principali del collettivo sarà la costruzione di una rete tra associazioni e persone che si occupano degli stessi temi in altri Paesi. Tra le organizzazioni affiliate, al momento, figurano l’associazione francese BDEgalité e quella americana So Many of US.
IL MANIFESTO DEL COLLETTIVO
Firmato da oltre 80 professioniste del fumetto italiano, e pubblicato sul sito di riferimento, il “manifesto” del collettivo riporta le seguenti parole: “L’obiettivo di noi MOLESTE è combattere i comportamenti abusanti nel mondo del fumetto.
Sono comportamenti nocivi, che mortificano chi li subisce e avvelenano l’ambiente per tutti:
– la facilità con cui le autrici si trovano a subire le avance non richieste di insegnanti, responsabili di progetti e autori con un maggiore potere;
– i sottili ricatti che mirano a ottenere attenzioni sessuali in cambio di opportunità lavorative;
– le relazioni “amicali” abusanti nelle quali al rifiuto di favori sessuali corrispondono reazioni verbalmente violente, mobbing ed esclusione dell’accesso al mercato del lavoro;
– il grooming come pratica diffusa e accettata;
– i casi di molestie durante le fiere, durante i colloqui di lavoro o da parte dei propri insegnanti;
– la discriminazione su base estetica; la difficoltà a trovare sostegno nel proprio ambiente lavorativo se si verificano abusi e violenze”.
GLI OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA
“Quello che ci aspettiamo”, si legge ancora nel manifesto, “è un mutato atteggiamento da parte del nostro settore. Non solo una condanna teorica e generica dei comportamenti di cui sopra, ma un’effettiva partecipazione nel risolvere il problema da parte:
– dei colleghi che si trovano in contiguità con gli abusanti, perché non fingano di non vedere e offrano ascolto e supporto a favore di chi subisce abusi;
– delle case editrici, perché si assumano la responsabilità di una gestione etica e realmente paritaria, senza discriminazioni o atteggiamenti mortificanti nei confronti delle artiste e delle collaboratrici specialmente da parte di chi detiene posizioni di potere;
– delle scuole di fumetto, perché vigilino sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei loro insegnanti;
– delle fiere e delle convention, perché adottino criteri inclusivi e non promuovano atteggiamenti sessisti né da parte del proprio staff, né dei propri ospiti, né del proprio pubblico.
Questo manifesto è una chiamata all’unione e alla solidarietà, per migliorare la vita di tutte le persone coinvolte, qualunque sia il loro genere. Dalle professioniste che lavorano nel settore da molti anni, alle esordienti, a chi è ancora in formazione. Noi MOLESTE intendiamo dare spazio e ascolto a chiunque ne abbia necessità, impegnandoci e chiedendo impegno al fine di creare un ambiente sicuro per chiunque lavori nel mondo del fumetto”.
‒ Alex Urso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati