Il Santo: un racconto misterioso che risveglia l’eterno grottesco
“Erano quelli anni di disperazione. L’intero paese era afflitto e cupo, giacché le feste del passato erano state dimenticate e nessuno riusciva più a deliziarsi del ricordo dell’età dell’oro”. Con questo incipit, il libello allegorico di Taddei e Marinangeli esce dai secoli bui del Medioevo per tuffarsi nell’anno buio presente.
Chiudendo la lettura, in quarta di copertina si legge in maiuscolo: Qui hoc legit sanctus est. “Chi lo legge è santo”. Sarà vero? Chissà, forse ci siamo guadagnati il Paradiso senza accorgercene, con una indolore facilità. Di fatto Il Santo, l’ambizioso album (“libro” non sembra la definizione più adatta) di Marco Taddei e Marco Filicio Marinangeli contiene in sé una certa aura arcana, fuori moda, che cattura. L’ambientazione rimanda infatti a una situazione di tipo medievale europeo, ma presto vira su qualcosa di più lontano, decisamente esotico; e intanto implode in paesaggi interiori onirici, per non dire un po’ anche da incubo.
LA TRAMA DEL SANTO
Sintetizzando, senza anticipare troppo: mentre tutte “le genti” vivono male, tra fame e follia, due frati erranti, uno giovane e l’altro anziano, lasciano quella terra condannata alla tribolazione e oltrepassano il mare per approdare su un’isoletta mai toccata, fino a quel momento, dalla civiltà. Forse è un vergine giardino di delizie, ma a quella vista e a quell’esperienza i due umili religiosi reagiscono in modi opposti, giustamente uno da giovane e l’altro da anziano. La fede che professano, e vogliono propagare, nel loro Santo entra subitaneamente in conflitto con il Santo venerato dagli autoctoni, un santo di tutt’altra natura. E ben presto al lettore apparirà chiaro l’intento allegorico della parabola.
LA STORIA DI MARCO TADDEI
L’autore del testo, il quarantenne abruzzese Marco Taddei, si è fatto un nome negli ultimi anni come sceneggiatore di alcuni fumetti piuttosto eterodossi (il suo Anubi, uscito per la prima volta nel 2015 edito da GRRRz, ha vinto diversi premi, è stato ristampato più volte e riedito nel 2018 da Coconino/Fandango). È uno scrittore che non segue regole prestabilite, e qui lo conferma. Però stavolta la carta vincente dell’operazione a due si rivela il sontuoso disegno di Marco Filicio Marinangeli, trentenne di Fermo, debitamente magnificato dalle grandi dimensioni della pagina.
I DISEGNI DI MARINANGELI
Artista di studi e impostazione accademica, Marinangeli utilizza una tecnica particolare, di notevole suggestione: stende dapprima le campiture piatte di colore, ad acquerello o china, e poi ci lavora sopra con matite di diverse gradazioni per modellare i volumi in dettagliato chiaroscuro. Qui dà prova a fondo della sua dionisiaca propensione per la rappresentazione non solo di corpi ora realisticamente umanissimi e ora surrealisticamente ibridissimi (quando di natura semi-animalesca), ma pure degli elementi naturali, definiti con minuzia da illustrazione scientifica. E in ogni caso il risultato è un trionfo grottesco, che rimanda a molti antecedenti illustri nella storia dell’arte.
Tra verismo e invenzione fantastica, l’albo Il Santo, redatto in ambiziosa versione bilingue italiana e inglese, afferma un’evidente preponderanza delle immagini sulle parole; e segna l’esordio di una casa editrice romana giovane e audace, che ha realizzato l’operazione di concerto con Bisso Edizioni a Palermo e Tekè Gallery a Carrara.
‒ Ferruccio Giromini
Marco Taddei & Marco Filicio Marinangeli – Il Santo
Tabularasa Edizioni, Roma-Carrara 2020
Pagg. 56, € 25
ISBN 9788894266559
www.tekegallery.com
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