Boccioni in versione nanometrica. Il progetto di Namsal Siedlecki a Roma
Il nuovo Spazio Taverna a Roma ha ospitato nelle scorse settimane un progetto di Namsal Siedlecki che unisce arte e scienza. Riproducendo Boccioni in versione nanometrica: una scultura talmente piccola da poter essere respirata
Forme uniche della continuità nello spazio è una delle opere d’arte più famose del primo Novecento. Scolpita nel 1913 dal futurista Umberto Boccioni, rappresenta un affascinante e paradossale tentativo di rappresentare il movimento in una forma scultorea: un esperimento tuttavia estremamente riuscito, che riesce a restituire un forte senso di dinamismo e fluidità.
L’artista italo-americano Namsal Siedlecki (Greenfiend, 1986; vive a Seggiano, in Toscana) ha chiesto l’aiuto di un gruppo di scienziati per riprodurre questa opera leggendaria in una scala piccolissima, tanto piccola da diventare impercettibile. In collaborazione con la Dott.ssa Sara Nocentini (ricercatrice INRiM) – che partecipa al progetto come rappresentante del gruppo guidato dal Prof. Diederik S. Wiersma presso il Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare (LENS) – Siedlecki è partito da un modello 3D della scultura originale per poi creare una versione micrometrica, più piccola di un granello di polvere. “Mi affascina l’idea di questa nano-scultura che è presente, ma in un certo senso anche assente. E anche l’idea che forse qualcuno la possa respirare, facendola entrare nel proprio corpo. Oppure si depositerà su un vestito. Inizierà a viaggiare e ne perderemo il controllo”, ha commentato l’artista, che ha “rilasciato” la scultura nell’aria presso Spazio Taverna a Roma, il nuovo progetto diretto da Ludovico Pratesi dedicato all’incontro tra arte e innovazione.
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