Nuovo Dpcm anti Covid: chiusi musei. Gallerie d’arte private restano aperte fuori dalla zona rossa
Arriva nella notte tra il 3 e il 4 novembre il Dpcm contenenti le nuove misure per contrastare la diffusione del Coronavirus. Dopo i teatri e i cinema, chiudono anche musei e mostre. Le gallerie d’arte rimangono aperte nelle zone gialle e arancioni
È stato firmato nella notte tra il 3 e il 4 novembre dal Premier Giuseppe Conte il Dpcm contenente le nuove misure per contrastare la diffusione da Coronavirus, nelle ultime settimane sempre più preoccupante su tutto in territorio nazionale e in Europa. Un decreto su cui Governo e Regioni hanno discusso a lungo, soprattutto per la misura che prevede la suddivisione dell’Italia in tre “zone” – di colore giallo, arancione e rosso – in base all’indice di rischio dei contagi. Nelle Regioni che si collocano in uno scenario di rischio “intermedio” o “alto” saranno applicate misure assimilabili a un lockdown, sebbene in forma “light”.
IL NUOVO DPCM: CHIUSI I MUSEI E LE MOSTRE
A prescindere dall’area di appartenenza delle Regioni, fino al prossimo 3 dicembre su tutto il territorio nazionale saranno applicate nuove norme e restrizioni. Dalle ore 22 alle 5 non sarà consentito spostarsi dalle proprie abitazioni se non per comprovate motivazioni (salute, lavoro, necessità); didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, in presenza per medie ed elementari; chiusura dei centri commerciali nei weekend e nei giorni festivi; chiusura di musei e mostre. Con l’ultimo decreto, vengono così interrotte le attività di istituzioni e luoghi della cultura che ancora resistevano all’impennata dei contagi, dopo la chiusura di cinema e teatri arrivata con il Dpcm dello scorso 25 ottobre. Il decreto che doveva essere già attivo dal 5 novembre è slittato di un giorno, prevedendo la chiusura su tutto il territorio nazionale a partire da venerdì 6. Il rinvio è stato comunicato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa serale di mercoledì 4 novembre. Nel frattempo, diverse istituzioni su tutto il territorio nazionale avevano comunicato, nel rispetto delle normative imposte dal dpcm, la chiusura a giovedì 5 novembre, compresa la Biennale di Venezia. Riusciranno a riorganizzarsi e a garantire l’apertura?
LE MISURE DEL DPCM DEL 3 NOVEMBRE
Nelle Regioni facenti parte della zona gialla, saranno applicate le nuove norme generali valide per tutto il territorio nazionale. La situazione diventa più complessa per le Regioni in zona arancione, i cui abitanti non potranno spostarsi da un Comune all’altro e in cui resteranno chiusi bar, ristoranti, pub, pasticcerie e gelaterie (è consentito solo l’asporto). Rimangono aperte invece tutte le altre attività commerciali (incluse quindi le gallerie d’arte). Nella zona rossa sarà invece in corso un vero lockdown (eccetto le scuole che resteranno aperte), con la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio (comprese le gallerie d’arte quindi) e il divieto di spostamento verso altri Comuni e Regioni. Rimangono aperti i negozi di generi di prima necessità, tabacchi, edicole, parrucchieri e barbieri; chiusi bar e ristoranti che però potranno lavorare con le consegne a domicilio e l’asporto fino alle ore 22.
NUOVO DPCM: L’ITALIA DIVISA IN ZONE
Il nuovo Dpcm fornisce quindi tutte le nuove misure da seguire per tentare di contenere la seconda ondata della pandemia nel nostro Paese. Stando a quanto comunicato le Regioni in zona rossa saranno la Lombardia, il Piemonte, la Calabria e la Valle d’Aosta, mentre in zona arancione saranno la Puglia e la Sicilia.
– Desirée Maida
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