Expanded Reality #7 – Corrado Levi
EXPANDED REALITY #7 | Corrado Levi: gioielli per Cinzia Ruggeri | Damiano Gullì.
Comunicato stampa
EXPANDED REALITY #7 | Corrado Levi: gioielli per Cinzia Ruggeri | Damiano Gullì
Corrado Levi
Gioielli guaritori per Cinzia Ruggeri e Gioielli Terzaroli
Damiano Gullì
Nel 1924 al teatro Arena del Sole di Bologna è rappresentata per la prima volta la commedia musicale satirica Gastone di Ettore Petrolini (Roma, 1884-1936), attore, drammaturgo, cantante, sceneggiatore, compositore e scrittore. Protagonista è, appunto, l’attore Gastone con le sue tragicomiche contraddizioni: è istrionico e carismatico, ma recita in varietà di infima categoria. È affabulatore, squattrinato, dedito a mille vizi, oggetto di svariati corteggiamenti. È teatrale nei modi e nelle pose, ma fondamentalmente malinconico e solo. L’abbigliamento di Gastone è elegante, ma al contempo goffo: cilindro, frac, gilet, bastone e un vezzoso mouchoir penzolante dal polso. Prendendo ispirazione da questo personaggio nasce nel 1986 una collezione di gioielli anomali, i Gioielli guaritori per Cinzia Ruggeri, intrisa di humour, realizzata da Corrado Levi – figura eclettica, architetto, artista, intellettuale, agitatore culturale, docente, critico, curatore, collezionista – per Cinzia Ruggeri, suggeritrice del titolo per una sfilata. Documentati dagli scatti di Ilvio Gallo, questi gioielli apotropaici, in cui i confini tra alto e basso, prezioso e banale, si annullano in un colpo, sono messi in scena in una sorta di beckettiano teatro dell’assurdo: quadretti anonimi – comprati da Levi in un mercatino sotto casa – sono inseriti su di una gamba, sotto un vestito o sono disposti a corona sulla testa o, ancora, una serie di posate – tra il minaccioso e il faceto – è appesa ai polsi o popola i taschini dei modelli.
Affini nell’attraversare con elegante nonchalance le discipline, Corrado Levi e Cinzia Ruggeri hanno collaborato in diverse occasioni. Levi, ad esempio, ha selezionato Palla di pelle di pollo della Ruggeri per la seminale mostra Il cangiante, da lui curata al PAC di Milano nel 1986, e, nello stesso anno, l’ha coinvolta con Denis Santachiara in Dopo Gondrand nel suo spazio milanese di corso San Gottardo. Levi inoltre ha allestito nello showroom della stilista un bizzarro corner di caramelle, ben prima di Félix González-Torres.
Del 1987 è la collezione, non realizzata e di cui restano solo schizzi progettuali, Gioielli Terzaroli, sempre di Levi. Anche in questa occasione il nome è dato dalla Ruggeri e prende spunto dal linguaggio della marineria velica antica. Nelle navi medioevali il terzarolo è la vela più alta, ossia la più piccola, in grado di essere attrezzata abbasso per sostituirne una maggiore come vela di fortuna in caso di forte vento. I Gioielli Terzaroli sono quindi gioielli, talvolta effimeri, aperti alla possibilità e al caso. Un caso che si può presentare nello scioglimento al sole del gioiello stesso, fatto di ghiaccio, o nella fatica e impedimento dei movimenti, dovuti a un pallone enorme fissato alla caviglia, o nello svenimento e caduta di un modello durante una sfilata: una serie di gag da agrodolce slapstick comedy per riflettere sulla fallibilità e su limiti e possibilità del progetto.
Damiano Gullì (Fidenza, 1979) vive e lavora a Milano. I suoi ambiti di ricerca sono l’arte contemporanea e il design. Dal 2004 si occupa di comunicazione per Triennale Milano, dove dal 2018 è anche Assistente Curatore del Direttore del Museo del Design Italiano. Del 2020 la curatela, con Joseph Grima, della monografica Corrado Levi. Tra gli spazi in Triennale Milano. Ha curato diverse mostre in Italia e i suoi testi compaiono in cataloghi e pubblicazioni italiane e internazionali. Scrive regolarmente per “Flash Art” e "Artribune", per la quale ha ideato la rubrica Pittura Lingua Viva. Ha collaborato con le riviste "Inventario", “Paesaggio Urbano”, “8½”, “MU6” e “Inside Art”.
Progetto realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea2020