Riaprono archivi e biblioteche su prenotazione: l’annuncio del Ministero dei Beni Culturali
È di nuovo possibile accedere agli archivi, continuando ad osservare le norme anti Covid, e alle biblioteche, i cui servizi dovranno però essere necessariamente prenotati in anticipo. La nuova norma mette ancora una volta in luce l’ostracismo che sta avvenendo nei confronti del mondo della cultura.
In seguito alle nuove misure per il contenimento della pandemia enunciate nell’ultimo dpcm del 3 dicembre, è stata concessa la riapertura di archivi e biblioteche: mentre nei primi si potrà accedere liberamente, sempre rispettando le norme anti Covid, nelle biblioteche sarà necessaria la prenotazione.
RIAPRONO ARCHIVI E BIBLIOTECHE: L’ANNUNCIO DEL MIBACT
“Il ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo rende noto che, in ottemperanza alle nuove misure di contrasto e contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 previste dal Dpcm 3 dicembre 2020 (art. 1, lettera r), riaprono al pubblico gli archivi, dove si potrà accedere nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza pandemica, mentre i servizi delle biblioteche saranno offerti su prenotazione”, fanno sapere dal MIBACT in una nota stampa. “Le modalità di prenotazione e le regole di accesso sono comunicate ed evidenziate sui propri siti dalle singole istituzioni”.
RIAPRONO ARCHIVI E BIBLIOTECHE: UN “CONTENTINO” NEI CONFRONTI DEL MONDO DELLA CULTURA
Se da una parte la riapertura di questi luoghi può essere una buona notizia per studenti, ricercatori o semplicemente appassionati lettori, dall’altra è facile constatare come tale concessione sia nientemeno che una goccia nell’oceano rispetto al totale arresto del settore culturale. Come denunciavamo infatti su Artribune, nel discorso del Presidente del Consiglio Conte del 3 dicembre non è stata spesa neanche una parola sulla situazione di musei, teatri, cinema e sale da concerto, i quali avevano già profuso risorse ed energie per mettere in sicurezza i propri spazi e continuare a sopravvivere, per poi vedersi surclassati nella scala delle priorità da questioni come le piste da sci e il cenone di Capodanno. La riapertura di archivi e biblioteche, inoltre, risulta ancora più effimera considerando che cade a ridosso delle festività natalizie e molti di questi luoghi presto chiuderanno fino al prossimo anno.
LE INIZIATIVE DELL’EDITORIA DURANTE IL LOCKDOWN
Difficile non provare costernazione nei confronti dello scenario attuale. Tuttavia, è doveroso ricordare le varie iniziative che le biblioteche e il settore editoriale hanno messo in atto per rendere accessibile in sicurezza la lettura anche durante il lockdown. Ne è un esempio Bibliobus a Firenze, servizio di prestito libri itinerante, a bordo di un bus appunto, oppure BiblioExpress a Milano, in cui gli stessi bibliotecari consegnavano i libri a domicilio. Non sono state da meno le librerie: trovate qui la storia di Luca Ambrogio Santini che, sempre a Milano, ha chiuso la propria attività per consegnare i libri direttamente a casa dei propri clienti a bordo della sua bicicletta rossa a cui è collegato un carrettino. E ancora, la storica Libreria Bocca, sotto la Galleria Vittorio Emanuele, ha aperto un ciclo di dirette Instagram con ospiti intervistati fuori dal negozio, seduti davanti a un tavolino. Infine, per cercare di contrastare il monopolio commerciale di Amazon, è nata Bookdealer, una piattaforma di e-commerce costituita dall’unione di tante librerie indipendenti di Italia.
-Giulia Ronchi
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