Luca Freschi – Breviari
La mostra è a cura di Francesca Caldari ed è organizzata dalla Galleria Bonioni Arte che ha sede a Reggio Emilia.
Comunicato stampa
L’arte al di fuori dei contesti abituali è una tendenza ormai largamente affermatasi nelle più aggiornate realtà europee e questa mostra parte dalla volontà di immettere l’arte contemporanea nella quotidianità dei suoi possibili fruitori, senza interferire con essa ma anzi rendendola ancora più gradevole e attraente.
L’arte in questo modo esce dai circuiti ordinari di fruizione e diviene una parte integrante di luoghi deputati allo svolgimento di attività non legate al settore.
In questa esposizione l’arte di Freschi si lega alla moda, ed è un connubio facile, quasi scontato, è l’unione della bellezza e della creatività.
Creatività che ha portato alla nascita delle opere di Freschi e creatività, appeal, seduzione delle linee delle grandi griffe che hanno e che stanno facendo la storia della moda.
Stilisti ed artisti infatti con il loro ingegno ricercano entrambi la bellezza e l’immortalità delle proprie idee.
Freschi presenta in questa mostra ospitata presso le scintillanti vetrine della storica e prestigiosa boutique, una quindicina di pezzi, tutti recentissimi, di cui alcuni nati site-specific.
Il titolo “Breviari” dal latino breviarium, che significa sommario, abbreviazione, compendio, è stato scelto perché ogni opera rappresenta una piccola sintesi della vasta e variegata produzione realizzata dall’artista negli ultimi anni.
In ciascuno di questi piccoli lavori, sono presenti sempre due oggetti per lo più di uso comune, come una banana che riecheggia la Pop Art, una chiave, monete, una pipa, un paio di forbici, che dialogano tra di loro andando a creare una narrazione.
Freschi indaga un tempo che non deve essere dimenticato e ogni opera ha il compito di raccontare una storia. Una testimonianza in cui l’uomo non è più presente perché soggetto alla caducità del tempo, ma nel quale è riuscito a lasciare una sua importante traccia.
L’artista con una padronanza sopraffina della ceramica, preserva alcuni oggetti dal trascorrere inesorabile del tempo.
Si tratta di oggetti che raccontano di noi, della nostra quotidianità, del nostro modus vivendi e che identificano a volte il nostro genius loci.
Sono objet trouvè ai quali Freschi da nuova vita e che vengono ricreati ex novo.
Insieme ai Breviari, a dominare una intera vetrina, trova poi collocazione il dittico Vanitas, nel quale campeggia ancora la banana, qui si potrebbe riscontrare un tratto di giocosità ma non è così, cela infatti una riflessione sulla nostra esistenza e la sua caducità, tematica cara alla poetica dell’artista e presente in tutta la sua produzione.
La reiterazione dei concetti di una visione tragica della vita, dietro l’apparente giocosità delle sue opere dalla levigata lucentezza, scaturisce da una ricerca complessa e articolata che lega ogni opera all’altra e fa sì che i suoi lavori si leggano come un unico grande e immenso progetto artistico.
Luca Freschi (1982), laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna “sezione Pittura”. In questi anni di lavoro ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco.
Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali in Italia e in Europa, tra le quali si segnalano negli ultimi anni: la 51° Edizione del Premio Campigna, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni di S.Sofia (FC); Open 12, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni presso l’Isola di S. Servolo di Venezia nel 2009; nel 2011 vince la prima edizione del Premio OPERA/Fabbrica, presso i Chiostri della Biblioteca Oriani di Ravenna.
Fra le recenti mostre personali si ricordano: nel 2018 Rust Never Sleeps, Zeit Gallery Pietrasanta (LU), Out of Memory, Art & Space Gallery presso Mandarin Oriental Hotel Monaco di Baviera - Germania, Pop Up Store Momentum, Art & Space Gallery presso Lungarno Collection Hotels Firenze, Surgery, Debaser Gallery, Pietrasanta (LU) nel 2017 La pratica dell’imperfetto, niArt Gallery, Ravenna, 2015, Volatili apparenze, presso il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto(BO); Lacrimae Rerum, presso la Galleria dell’Immagine di Rimini nel 2014; Simplify and Disobey, presso la Galleria Stefano Forni di Bologna nel 2013.
Fra le collettive: Italy Korea, Art & Culture - Acknowledging the Differences, Sala della Tinazzara, Museo Nazionale di Ravenna nel 2018; Dialoghi paralleli, Galleria Lara e Rino Costa, Valenza (AL) e La scultura è una cosa seria, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia nel 2016; Arte dal Vero, Centro Polivalente Gianni Isola di Imola (BO), 2015; Martyrium, presso il M.E.A.M di Barcellona e la Biennale di scultura della Pobla de Segur, Lleida, Spagna, 2014. Nel 2015 viene selezionato come finalista alla 59° edizione del Premio internazionale della Ceramica di Faenza e nel 2017 viene invitato in Korea alla Gyeonggi International Ceramic Biennale, ed è menzione d’onore alla 39° edizione della Mostra Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Città di Gualdo Tadino (PG). Alcune delle sue opere sono state vincitrici di premi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole.
Attualmente collabora con importanti gallerie italiane e europee.
Vive e lavora a Meldola (FC).