L’albero di Natale dell’Ospedale Fiera Milano è un’installazione artistica di Massimo Uberti
“E ogni cosa è connessa con tutte le altre”, citazione di Leonardo Da Vinci, è il titolo dell’opera installata davanti a un Istituto milanese protagonista della lotta contro il Covid-19. Le immagini.
La luce come simbolo di speranza è ormai la metafora che accomuna le ricerche degli artisti di questo Natale 2020, come abbiamo già visto a Firenze con Marinella Senatore,a Venezia con Fabrizio Plessi e al MANN di Napoli. Non è da meno Milano, dove l’artista Massimo Uberti(Brescia, 1966) realizza un’installazione natalizia davanti all’Ospedale Fiera Milano, un luogo più che mai simbolico in questo anno pandemico, grazie al sostegno di Fondazione Fiera Milano.
L’ALBERO DI NATALE DI MASSIMO UBERTI A MILANO
L’abete rosso, alto 7 metri, è posizionato all’ingresso del gate 6 dell’Ospedale Fiera Milano, tra viale Scarampo e via Teodorico. Trecento lettere dell’alfabeto, realizzate in materiale specchiante, addobbano l’Albero di Natale, sulla cui punta è posizionata una stella ispirata a uno dei disegni sul moto perpetuo di Leonardo da Vinci. Anche il titolo dell’installazione è un motto leonardesco: E ogni cosa è connessa con tutte le altre, infatti, rappresenta il sunto della visione del genio rinascimentale sul mondo. L’opera, concepita come un omaggio alla città e al personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid-19, vuole essere anche un monito rispetto alle fragilità che la pandemia ha scoperchiato: rispettiamo noi stessi e gli altri, in poche parole, e rispettiamo il pianeta. “Questa installazione è il ringraziamento di Fondazione Fiera Milano verso chi arriva al Natale aiutando le persone più in difficoltà”, ha spiegato Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano, che ha finanziato l’opera. “Un piccolo segno che doni luce a quanti ogni giorno accedono all’ospedale per lavorare ma anche ai cittadini. Una specie di faro per provare a orientarci in questo momento difficile”.
L’ALBERO DI NATALE DELL’ OSPEDALE DI MILANO: PARLA MASSIMO UBERTI
“Ho immaginato un alfabeto di lettere, per creare nuove parole da condividere e per immaginare nuove visioni, in un dialogo partecipativo e aperto con la Città. Di giorno, l’opera si illumina attraverso i riflessi della luce naturale, lo scorrere dei colori del cielo e il paesaggio in una cromia, mai uguale, che diventa caleidoscopio di nuove possibilità”, spiega l’artista Massimo Uberti. “Quando cala la sera, il messaggio leonardesco riportato nella scritta al neon, considerato universalmente la prima legge dell’ecologia, ci ricorda che solo rispettando tutti gli elementi della natura e attraverso la convivenza delle diversità, l’uomo potrà guardare al futuro”. E ogni cosa è connessa con tutte le altre sarà visibile fino a giovedì 7 gennaio 2021. Poi l’abete verrà riportato al vivaio di Brescia da cui proviene, per garantirgli una seconda vita. Ecco alcune immagini dell’installazione.
-Giulia Ronchi
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