L’Europa e il presente. Costas Varotsos e Michelangelo Pistoletto a Torino
Il nuovo spazio della Galleria Giorgio Persano a Torino ospita fino a gennaio la personale di Costas Varotsos “Europa 2” e “Comunicazione” di Michelangelo Pistoletto.
Dopo il rinvio dell’evento TAG ‒ Torino Art Gallery, che avrebbe dovuto svolgersi durante la mancata Art Week torinese, finalmente il 10 dicembre la Galleria Giorgio Persano ha inaugurato il nuovo spazio di Via Stampatori 4.
In mostra la personale di Costas Varotsos (Atene, 1955) con Europa 2, e l’esposizione della serie Comunicazione di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933). Entrambi gli artisti affrontano temi complessi e più che attuali: dalla dissoluzione degli ideali fino alla silenziosa riflessione sulle dinamiche di comunicazione dei giorni nostri.
DISTRUGGERE PER RICREARE: EUROPA 2 DI COSTAS VAROTSOS
“La verità è sempre un’altra” è la citazione che precede il percorso espositivo che si sviluppa nella stanza successiva, attorno a una sola opera: 27 bandiere degli Stati membri dell’Unione Europea, distrutte, crepate, spezzate. Un tappeto di frammenti di vetro invade e occupa la sala nobile della galleria. L’Europa in frantumi: è un’immagine forte, violenta, di rabbia, che riesce quasi a restituire il rumore di un vetro distrutto in mille pezzi. Tutto ciò rivela anche l’incertezza e la perdita di fiducia verso determinati sistemi come, in questo caso, quello dell’Europa stessa. Per Varotsos “l’UE – per quanto un’idea geniale – è ora minacciata da forze centrifughe che non sappiamo davvero dove porteranno […] è un momento critico, è come se portassimo la bandiera della Comunità Europea e ci cadesse di mano”. Ma le distruzioni, per fortuna, non sono sempre fini a se stesse e generano cambiamenti, infatti nel gesto dell’artista traspare anche un senso di rifondazione e rinnovo. Distruggere per ricreare, meglio.
RIFLESSI DI ATTUALITÀ NEI QUADRI SPECCHIANTI DI PISTOLETTO
La relazione tra i Quadri Specchianti di Michelangelo Pistoletto e l’esterno della galleria è immediata; un fiabesco cortile dai colori autunnali si riflette negli specchi dell’artista. Ma le figure appaiono rinchiuse nei loro gesti, isolate dall’ambiente e da ciò che le circonda, concentrate esclusivamente nelle loro azioni: tutte con lo sguardo verso lo schermo del loro smartphone
Il progresso dei mezzi di comunicazione ha portato un’intera società mondiale ad adeguarsi ai nuovi strumenti di cui disponiamo: e sì, le cose sono cambiate. In meglio? In peggio? Pistoletto non si pone questo interrogativo e spiega che “i lavori in mostra non hanno funzione né apologetica né critica, semplicemente documentano lo stato delle cose”. Quasi come un documento storico che testimonia e registra il presente e la sua evoluzione. Oggi uno smartphone ci permette di svolgere centinaia di attività differenti in pochi istanti. Abbiamo ben chiaro quanto la tecnologia ci agevoli, ma anche quanto ci limiti. Infatti, spiega l’artista, “diviene impellente sviluppare una dimensione inedita che connetta il lato positivo e il lato negativo dei processi comunicativi trovando nuovi equilibri nei rapporti tra la natura e l’artificio, tra le persone singole e la società”.
‒ Marlene L. Müller
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