Fuoco al Circo Massimo. L’installazione di Alfredo Pirri per il Capodanno di Roma
Anche Alfredo Pirri rientra fra i protagonisti di “Oltre Tutto”, il palinsesto di iniziative per il Capodanno di Roma.
Fuoco-Cenere-Silenzio. Questo è il titolo che Alfredo Pirri (Cosenza, 1957) ha voluto dare alla sua installazione monumentale che ha progettato per la Festa di Roma 2020-21, per celebrare la fine di questo annus horribilis in streaming con un evento multidisciplinare intitolato Oltre Tutto, che vuole essere un rito di passaggio, una preparazione per un 2021 meno drammatico.
L’INTERVENTO DI PIRRI A ROMA
Così, in una kermesse che riunisce artisti internazionali come Tomás Saraceno, cantanti come Gianna Nannini e scrittrici come Michela Murgia, Pirri ha posizionato sei torri in cemento e metallo di altezze diverse (dai 6 agli 8 metri) all’interno del Circo Massimo, che nella notte del 31 dicembre verranno prima circondate di fuochi artificiali per poi ospitare al loro interno dei colossali falò, che si vedranno dall’esterno attraverso una serie di fori circolari.
“I materiali delle torri rimandano al sottosuolo” ‒ spiega l’artista ‒ “in quanto si tratta di tubi di cemento forati degli impianti fognari, che in questa situazione assumono l’aspetto di torri cittadine e poi di fornaci rombanti”. Un rito catartico, un momento di incontro tra la terra e il fuoco, che risponde all’invito delle due curatrici, avvenuto con una telefonata una ventina di giorni fa.
PAROLA AD ALFREDO PIRRI
“Mentre Claudia Sorace mi ha chiesto di fare una pira ho subito pensato a una struttura architettonica e non a un grande falò. Qui non è un corpo ma un’intera città che brucia e viene rigenerata da un fuoco non libero ma organizzato”, aggiunge Pirri. Dall’incendio di Nerone all’attentato alle Torri Gemelle ma anche le strutture agricole, come grandi silos posizionati tra la città e la campagna: i riferimenti sono molteplici, per un’opera che sta in equilibrio tra dissipazione e costrizione della forma. “Siamo convinte” – spiegano le curatrici ‒ “che l’opera di Pirri possa interpretare perfettamente non solo l’idea di pira, ma soprattutto il passaggio del tempo, che contraddistingue ogni Capodanno, anche il più inquietante come questo”. Ancora una volta, l’arte è in grado di interpretare e dare un senso a una realtà complessa e contraddittoria come una pandemia globale, che ci auguriamo di dimenticare il più presto possibile.
‒ Ludovico Pratesi
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