Un Turner Prize a Milano. Per il Papa
Il prossimo sabato 2 giugno, Papa Benedetto XVI sarà in visita nel capoluogo lombardo in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Durante questo appuntamento, per la prima volta in città, verranno allestiti pubblicamente alcuni progetti di Susan Philipsz, artista che vinse il Turner Prize nel 2010. Ne abbiamo parlato con la diretta interessata.
Ci descrivi location e contenuti dell’installazione che sarà allestita a Milano in occasione della visita del Papa?
Verranno allestite tre diverse installazioni, posizionate lungo il percorso che il Papa compirà dal Duomo verso, e attraverso, le corti di Palazzo Reale. Weep O Mine Eyes è un lavoro basato su un madrigale originariamente scritto da John Bennett nel 1599. Nella versione curata da me, registro la mia voce che canta in soprano, alto, tenore e in toni bassi. Queste quattro intonazioni usciranno da quattro speaker diversi e verranno posizionate ai quattro angoli del cortile di Palazzo Reale. Susan Barbara Joan and Sarah, invece, avrà in sé un sentimento interamente diverso. Si tratta di un video e di un’installazione sonora che ho realizzato con le mie tre sorelle e che sarà installata all’ingresso della Cappella Palatina, nel secondo cortile di Palazzo Reale. Poi, all’interno della stessa Cappella, installerò un nuovo lavoro chiamato Close To Me, che contiene altre registrazioni composte assieme alle mie sorelle.
Quale peculiarità assumeranno le tue installazioni in città e come modificheranno il tessuto urbano? Quanto la visita del Santo Padre inciderà sui tuoi lavori?
La commissione che sta lavorando in nome della Città di Milano, dopo aver visto Susan Barbara Joan and Sarah ad Artissima, mi ha informato che il Papa avrebbe visitato Milano in occasione dell’incontro con le famiglie e che sarebbe stato interessante presentare questo lavoro come parte integrante della visita. Mantengo un legame davvero molto forte con la mia famiglia e in particolare con le mie tre sorelle, e sono d’accordo sul fatto che il contesto è perfetto per mostrare nuovamente quel lavoro e per creare un progetto attorno alla sua idea iniziale. Dopo aver visitato Milano, ho realizzato che l’architettura del cortile di Palazzo Reale sarebbe stata perfetta per Weep O Mine Eyes. È un madrigale scritto per quattro voci e la loro sovrapposizione era utilizzata per dare l’impressione che non servisse prendere respiro per cantarlo, proprio come succede ai corpi angelici. Anche il madrigale come forma musicale è di origini italiane ed è stato creato attorno al 1500; anche per questa ragione, credo sia un’ottima idea presentare questo lavoro di nuovo a Milano.
Hai scelto di mettere in scena una sorta di reminiscenza della tua vita, attraverso la selezione dei video che installerai a Milano?
A dire il vero non ho scelto i tre progetti per questa ragione, ma è ovvio che mi ricordano l’infanzia, quando ero solita cantare nel coro con le mie sorelle. Quell’esperienza ha certamente permeato e influenzato tutta la mia pratica artistica. Sono stati maggiormente il momento, il contesto, l’architettura fantastica e l’acustica a giocare un ruolo importante nel prendere queste decisioni.
Saranno lavori site specific?
Close To Me è stato realizzato in maniera specifica per questa occasione e verrà installato accanto a Susan Barbara Joan and Sarah e a Weep O Mine Eyes. Dopo aver visitato la Cappella Palatina, ho realizzato che era un luogo speciale e che avrei dovuto realizzare qualcosa di nuovo. Un’idea che rispondesse alla sede e che risentisse dei miei precedenti lavori, così come del contesto venutosi a creare attorno alla visita del Papa. Close To Me è una canzone che mia sorella Joan ricorda di aver imparato durante la visita dello scorso Papa, Giovanni Paolo II, a Glasgow, avvenuta nel 1982. Questo è veramente un lavoro legato a Susan Barbara Joan and Sarah perché coinvolge tutte noi mentre cantiamo nuovamente assieme, per la prima volta, dopo che il lavoro originale è stato composto.
Attraverso le tue installazioni a Milano, cosa vuoi comunicare al pubblico?
Il mio lavoro interpreta le proprietà spaziali del suono e le relazioni tra suono e architettura. Sono particolarmente interessata ad analizzare le capacità emotive e psicologiche del componimento canoro e in che misura questo possa essere utilizzato come dispositivo per alterare la coscienza individuale. Usando la mia stessa voce, tento di innescare uno stato di consapevolezza nell’ascoltatore, per alterare temporaneamente la percezione di sé e della dimensione spazio-temporale. Spero che il suono, riempiendo sia il cortile di Palazzo reale che la Cappella Palatina, permetta alle persone di fare esperienza dell’architettura in un nuovo modo e di diventare maggiormente consci di loro stessi all’interno degli spazi.
Ginevra Bria
Milano // fino al 23 settembre 2012
Susan Philipsz – Close To Me
PALAZZO REALE
Piazza Duomo 12
www.turismo.milano.it
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