Art Basel slitta a settembre e si avvicina alle date di miart. Un’opportunità per Milano?
Nuove direttive per la fiera internazionale: l’appuntamento svizzero dell’edizione 2021 di Art Basel si svolgerà a Messe Basel dal 23 settembre al 26 settembre, andando a posizionarsi subito dopo miart, la fiera milanese in programma dal 17 al 19. Abbiamo ascoltato l’opinione del neo direttore Nicola Ricciardi.
Non si placano gli effetti della pandemia sull’agenda internazionale dell’arte. Dopo lo spostamento delle grandi fiere internazionali, come Art Basel Hong Kong, TEFAF Maastricht, BRAFA, Frieze Los Angeles e ZONAMACO di Città del Messico (dal 27 al 2 maggio), anche l’edizione svizzera 2021 di Art Basel ha dovuto arrendersi e annunciare il suo slittamento, che passerà dalle date di giugno precedentemente fissate, ai giorni compresi tra il 23 e il 26 settembre, con preview nei giorni 21 e 22 settembre a Messe Basel. In questo modo, gli organizzatori contano di fissare l’evento in un periodo in cui con tutta probabilità le campagne di vaccinazione saranno in stato di avanzamento in tutti i paesi del mondo, rendendo quindi possibile gli spostamenti internazionali e l’accoglienza di un ampio pubblico in presenza. L’evento si posiziona immediatamente dopo rispetto alla fiera milanese miart, anch’essa con date nuove, in programma dal 17 al 19 settembre.
ART BASEL 2021: TRE ONLINE VIEWING ROOMS
Nel 2021 tornano le Online Viewing Rooms, anche se si auspica che questa volta vadano a costituire uno strumento integrativo e non sostitutivo degli eventi in presenza. Art Basel ne ha annunciate nello specifico tre, che saranno così programmate: la prima, OVR: Pioneers, si terrà dal 24 marzo al 27 marzo 2021 e sarà dedicata agli artisti che hanno aperto nuovi orizzonti esteticamente, concettualmente o su un piano socio-politico; potranno partecipare le gallerie che hanno aderito alla fiera dal 2016. Ne seguirà una seconda dal 16 al 19 giugno 2021, organizzata dai curatori di Art Basel che selezioneranno le gallerie partecipanti. Infine, all’inizio di novembre, OVR: 2021 presenterà tutte le opere d’arte prodotte durante l’anno.
ART BASEL 2021 SLITTA A SETTEMBRE: IL COMMENTO DI MARC SPIEGLER
“La prima fase delle campagne di vaccinazione contro il Covid-19 è iniziata il mese scorso in molte parti del mondo, pertanto il 2021 si prospetta come un anno in cui la pianificazione rimane complessa a causa di molte incertezze”, ha spiegato Marc Spiegler, Global Director di Art Basel. “Spostando la nostra fiera di Basilea a settembre, speriamo di offrire alle nostre gallerie maggiori possibilità per preparare con successo l’evento. Dopo dieci mesi di vaccinazione in molti paesi, prevediamo un’ampia partecipazione internazionale alla nostra edizione di Basilea a settembre; da tutti nostri dialoghi con gli interlocutori del mondo dell’arte è emerso un forte desiderio di tornare a vedere l’arte in presenza e di confrontarsi con la scena culturale globale. Naturalmente, continueremo le nostre attività digitali collegando le gallerie di Art Basel con mecenati globali, mentre prepariamo il nostro ritorno a organizzare fiere fisiche nel periodo post-pandemico”.
ART BASEL 2021: LE NUOVE DATE IN COLLISIONE CON MIART A MILANO
Questo nuovo anno di instabilità e slittamenti, tuttavia, non è esente da sovrapposizioni e imbarazzi. Le manifestazioni costrette a continue riprogrammazioni, finiscono per pestarsi i piedi… Le nuove date di Art Basel, ad esempio, si posizioneranno subito dopo rispetto a quelle della fiera milanese miart, che aveva già a sua volta annunciato a dicembre 2020 il suo svolgimento dal 17 al 19 settembre 2021, con preview in programma per il 16 settembre. Lo spostamento aveva collocato l’art week milanese tra il Salone del Mobile (dal 5 al 10 settembre) e la Milano Fashion Week (21-27 settembre), delineando un mese pienissimo di eventi per la città. Impedimento o occasione di rilancio? Lo abbiamo chiesto al neo direttore di miart Nicola Ricciardi, che ha così commentato il nuovo posizionamento temporale di Art Basel: “il fatto che Basilea voglia spostarsi a settembre conferma la nostra giusta intuizione di slittare in una finestra dell’anno più ragionevole, date le contingenze. Il fatto che l’evento si svolga subito dopo può avere dei riscontri positivi e voglio vederla come un’opportunità per tutti quei collezionisti che possono prendere un treno che colleghi Milano e Basilea in tre ore e partecipare a entrambi gli eventi”, ci ha spiegato Ricciardi con una buona dose di ottimismo. “Stesso discorso per le gallerie: il fatto che ci siano pochi giorni tra una fiera e l’altra potrebbe sembrare un ostacolo, ma d’altronde siamo in un anno particolare: quando parlo con i galleristi sento che c’è tutta la volontà di recuperare il tempo di sospensione che c’è stato finora. Non voglio essere ingenuo, è ovvio che qualsiasi sconvolgimento porti delle conseguenze, ma quello che sto facendo con tutto il mio team è lavorare su degli aspetti che credo che possano essere positivi da questa vicinanza”.
MIART 2021: UNA FIERA PER TUTTE LE ISTITUZIONI DI MILANO
“La nostra intenzione è quella di rendere il più appetibile possibile la nostra offerta, in un’ottica ragionata con tutti gli interlocutori di Milano per rendere settembre il mese della ripartenza. Il nostro motto è quello di fare la migliore fiera possibile dato il contesto. Le situazioni, lo abbiamo visto, cambiano con una velocità impressionante. Ma d’altronde in questo anno credo non sia utile essere troppo guardinghi, bisogna invece lavorare su quello che si ha. Da subito, a partire dalla mia nomina, abbiamo iniziato a lavorare sui possibili scenari di questo 2021. Dalla definizione delle date di settembre, abbiamo interloquito sia con il Comune che con le istituzioni di Milano, creando dei tavoli di lavoro e di confronto: la nostra idea è quella di costruire una fiera che non abbia solo la capacità di attrarre per il suo lato commerciale, ma di riempire quel silenzio assordante che ormai ci circonda da un anno”. Ha poi concluso il direttore di miart: “vogliamo caricarci della responsabilità di fare da cabina di regia, per tutte quelle istituzioni che vorranno prenderne parte, per riempire questo silenzio con nuovi progetti, nuove mostre e nuove occasioni di incontro. Questo è anche il motivo per il quale abbiamo deciso di non fare una fiera digitale ma di aspettare il momento giusto per poterla fare fisicamente e potersi di nuovo incontrare”.
– Giulia Ronchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati