Femminile plurale

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE PIRRA
C. so Vittorio Emanuele II, 82 - 10121 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Siamo aperti tutti i giorni:
dal lunedì al sabato 10 – 12,30; 15,30 - 19
domenica 10 -12,30.

Vernissage
30/01/2021

no

Generi
collettiva, arte moderna

Una mostra collettiva al femminile.

Comunicato stampa

Le sale della Galleria Pirra, da sabato 30 gennaio, ospitano una mostra collettiva al femminile.
Non c’è un filo conduttore che lega i soggetti rappresentati, l’unico comune denominatore è che le opere esposte sono realizzate da donne. Lontane per formazione, origine e epoca, le artiste in mostra rappresentano generi e contenuti diversi, strettamente collegati ai personali linguaggi espressivi.
Un nutrito gruppo è costituito dalle pittrici russe dell’era sovietica: l’illustratrice di libri per l’infanzia Marina Uspenskaya (Mosca 1925 – 2007), le intimiste Nadezhda Vorobieva (Mosca 1924 – 2011), Klara Vlasova (Mosca 1926), Olga Bogaevskaja (San Pietroburgo 1916 – 2000), e Maya Kopitzeva (Gagra, Georgia 1924 – San Pietroburgo 2005), una delle principali rappresentanti della scuola di pittura di Leningrado, brillante colorista specie nelle originali nature morte.
Sono inoltre esposte alcune opere, dall’atmosfera raccolta e delicata, della pittrice Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova 1914 – Bologna 1995), le nature morte e gli interni della torinese Luisa Albert (Torino 1969), le suggestive “declinazioni dell’acqua” di Birgitte Lykke Madsen (Odense 1960) e un acrilico e tessuto su carta della cinese Zhang Hongmei (1973).
Di una certa rarità l’acquerello della Futurista Barbara, pseudonimo di Olga Biglieri (Mortare 1915 – Roma 2002), e due oli della ormai iconica Doora Maar (Parigi 1907 – 1997).
Insomma, una mostra che offre una pluralità di sguardi su soggetti che spaziano dalla natura morta al paesaggio, dagli interni alla figura; opere selezionate di grande, medio e piccolo formato che raccontano modi diversi di fare arte e che, alla fine, confermano che «grazie a Dio, all’arte non interessa se sei donna o uomo» (Alice Neel), l’importante è avere talento.