La rivelazione della luce. Sergio Sini a Treviso
La galleria Web Art di Treviso rende omaggio a Sergio Sini, pittore del secolo scorso particolarmente legato alla città veneta.
Il progetto espositivo La Stanza Rossa, presso la galleria Web Art di Treviso, nasce da un’idea del gallerista, Franco Fonzo, nel periodo del primo lockdown del 2020, a seguito della chiusura, dettata dalla normativa anti-Covid, di mostre, musei e gallerie, pubbliche e private. Prende origine perciò dall’esigenza di continuare a presentare e fruire dell’arte, stimolo vitale e intellettuale imprescindibile, in un momento storico particolarmente delicato.
Si tratta quindi di esposizioni virtuali, con presentazioni video del critico e storico dell’arte Ombretta Frezza, che è possibile visionare online sul sito della galleria. Il risultato è far conoscere a un pubblico più vasto personalità di rilievo del panorama artistico trevigiano e internazionale, del secolo scorso e contemporaneo.
SERGIO SINI, UNA VITA DEDICATA ALL’ARTE
Sergio Sini (Treviso, 1924-1986), pittore, è il protagonista della retrospettiva La mia Treviso, nell’ambito de La Stanza Rossa. Sini ha lasciato un’impronta profonda nella scena artistica del secondo Novecento, nella sua Treviso e oltre.
Autodidatta, inizia fin da giovanissimo a praticare la pittura, ispirandosi ai grandi maestri come Leonardo da Vinci, consultando cataloghi d’arte e misurandosi con il colore.
Coevo di altri nomi illustri del tempo, quali Nesi, Dinetto, Barbisan, Comisso, Darzino, Benetton, suoi soggetti d’elezione sono la campagna veneta, la zona di Valdobbiadene, gli scenari maestosi delle Dolomiti, e soprattutto strade, piazze, mercati, scorci intimistici e luoghi caratteristici di Treviso, fra cui la storica passeggiata del Canale dei Buranelli.
Riservato e schivo, Sini preferisce l’esercizio della sua arte alla mondanità, e procede nel suo percorso anche durante il drammatico periodo di prigionia in un campo di concentramento a Halle, in Germania, fra il ’43 e il ‘45, da cui riesce eroicamente a fuggire.
LA DISSOLUZIONE DELLA FORMA NEL COLORE
La selezione proposta dalla galleria è circoscritta ma efficace nel delineare il ritratto di un autore che ha saputo descrivere sapientemente la fisionomia della propria epoca, ponendola come spartiacque ideale fra il suo mondo e il nostro.
Nel tempo, nel corso della sua carriera, Sini diviene una di quelle personalità rare e preziose in campo pittorico che si usa definire “coloristi”: virtuoso dei cromatismi, abile nell’ottenere mescole ove le sfumature si giustappongono, sovrappongono e appaiono scontrarsi, producendo luminosità, un movimento percettibile sulla superficie del dipinto, simile a una vibrazione potente, primigenia, che si origina dallo slancio creativo e quasi irrompe oltre gli argini della linea. Generando soluzioni in cui il segno si frange e scompare, sommerso dall’irruenza solida, materica, potente delle paste cromatiche, prefigurando esiti astratti e informali.
‒ Maria Palladino
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