Lo Stato Sociale come i Kiss nel ‘78: 5 dischi solisti in 5 settimane per i 10 anni del gruppo
Un disco nuovo ogni settimana per ognuno dei 5 membri del gruppo. È un’operazione performativa quella che accomuna il collettivo bolognese, prossimo a Sanremo, alla band culto dell’hard rock che però fece flop.
5 dischi in uscita ogni settimana, 25 canzoni diverse nel giro di pochissimo tempo, 20 minuti di ascolto per ogni EP di ognuno dei singoli membri della band. Sono i numeri del progetto “performativo” pensato da Lo Stato Sociale per festeggiare il decennale del collettivo bolognese composto da Albi, Bebo, Carota, Checco e Lodo, quest’anno tra i big sul palco del Festival di Sanremo, dopo essere arrivati secondi nel 2018 con il brano Una Vita In Vacanza, quello della “vecchia che balla”. Un’operazione che non è nuova nel campo della musica, lo avevano già fatto i Kiss nel 1978, pubblicando ciascuno dei quattro un album a testa per dare libera voce alla propria creatività musicale, ma con risultati deludenti.
IL PRIMO DISCO DELLO STATO SOCIALE
“Abbiamo cercato di rappresentare quello che siamo dopo dieci anni di percorso collettivo”, spiegano i 5 musicisti. “Abbiamo scomposto Lo Stato Sociale e, incuriositi, abbiamo scoperto i pezzi che lo compongono. L’abbiamo fatto per far capire meglio la nostra realtà e la nostra natura caotica, che è assolutamente speciale e unica nel panorama italiano: il che non è un pregio o un difetto, è semplicemente un dato di fatto”. Così, ogni venerdì, il giorno dello streaming selvaggio, quando sono in uscita sulle piattaforme musicali le novità della settimana, ogni singolo membro del gruppo pubblica un disco a testa, caratterizzato ognuno dalla propria personalità rappresentata anche dall’artwork disegnato dall’artista bolognese Mirko Campioni, dal proprio paesaggio musicale e ognuno con la propria direzione creativa, il proprio team di lavoro e i propri ospiti, per poi dare origine a un unico prodotto finale. “L’intento era quello di smembrare le cose per poi riunirle, come speriamo che, conoscendoci tutti meglio su scala planetaria, si vada ad essere una società sempre più unita e meno disgregata. Quello che da noi succede nel piccolo, vorremmo sempre portarlo verso l’esterno”.
LO STATO SOCIALE: GLI OMAGGI
Sono già usciti gli EP di Bebo alias di Alberto Guidetti, drum machine, programmazione, sintetizzatore, sequencer, voce nella band: “Un disco scritto con le mani in tasca, come uno che passeggia. Mettendo tutto in discussione”, a colpi di spoken word su un tappeto elettronico; di Checco, alias di Francesco Draicchio, (sintetizzatore, sequencer, programmazione, percussioni, voce) un disco intimista, concepito come “un viaggio circolare in Interrail che parte da una costa e finisce ai confini dell’Universo (…) uno scambio di lettere tra amici per chiedersi: come va, come stai?”. In un brano c’è anche l’omaggio all’amico Mirko Bertuccioli, voce della band pesarese pop rock I Camillas, scomparso per Covid a 46 anni la scorsa primavera; e di Carota, alias di Enrico Roberto (voce, sintetizzatore, pianoforte, rhodes, programmazione). I prossimi dischi a uscire, sempre via Garrincha Dischi/Island Record, saranno quelli di Lodo (Lodovico Guenzi, voce, chitarra, pianoforte, sintetizzatore) che sarà pieno di ospiti e, infine, di Albi (Alberto Cazzola, voce, basso).
– Claudia Giraud
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