Didattica e pandemia: come insegnare cos’è un museo ai bambini di 6 anni

È possibile raccontare che cosa è un museo a dei bambini di sei anni? Come lo si può fare in questo periodo in cui è più difficoltoso per le scuole raggiungere il museo? Giulia Meani si è cimentata in questa impresa in una scuola primaria: ecco com’è andata.

Insegnare arte ai bambini è sempre una scoperta: tutto ciò che noi adulti pensiamo e strutturiamo viene puntualmente e sorprendentemente ribaltato dalla loro spontaneità e immaginazione. Qualche tempo fa ho deciso di provare a spiegare a dei bambini di prima elementare che cosa è un museo, come ci si comporta quando si entra in questo luogo e cosa si può trovare al suo interno. In un periodo così complicato come questo, in cui risulta difficile per le scuole raggiungere il museo, ho scelto di introdurre la classe al museo visitandolo virtualmente. Una divertentissima gita virtuale, in attesa di poterci andare davvero, ed essere già pronti e preparati.
Per iniziare, abbiamo cercato di capire insieme che cosa è un museo. Ho scritto sulla lavagna, in grande, la parola “museo” e, intorno, tutto ciò che loro avevano sentito o si ricordavano di questo grande e misterioso luogo. Sono emersi moltissimi termini interessanti, soprattutto da chi aveva già visitato, precedentemente, un museo: qualcuno ha affermato che “è un posto molto grande, in cui si trovano “cose di tanto tempo fa”, qualcun altro ha dichiarato che “ci sono delle cose vecchie nelle vetrine”, ritrovate da “delle persone che scavano. Tutti questi riferimenti sono stati molto utili per inquadrare ciò che saremmo andati a visitare, virtualmente, tutti insieme, e i bambini si sono sentiti coinvolti nella descrizione di questo luogo.

UNA GITA SCOLASTICA VIRTUALE AL MUSEO

Ho poi proposto l’attività come se fosse una vera e propria gita scolastica: abbiamo finto di salire sul pullman, siamo arrivati al museo, ho consegnato loro dei biglietti d’ingresso che avevo preparato precedentemente e, finalmente, siamo arrivati all’ingresso del museo prescelto, la Pinacoteca di Brera di Milano. Prima di entrare, ho spiegato loro che al museo ci sono alcune regole da rispettare: bisognerà parlare un po’ a bassa voce e osservare le opere con calma, camminando e non correndo, e, soprattutto, sarà necessario ricordarsi sempre che queste opere non potranno essere toccate.
Finalmente, dopo aver strappato il biglietto d’ingresso, abbiamo attivato la LIM e iniziato la nostra visita virtuale alla Pinacoteca di Brera. Ho mostrato loro la maggior parte delle sale raccontando qualcosa di generico per introdurre che cosa si può trovare all’interno di un museo. Sono rimasti molto impressionati dalla scultura di Napoleone Bonaparte, sulla quale ci siamo soffermati per un po’ di tempo. L’idea di base è stata quella di far decidere a loro la direzione in cui spostarci e li ho lasciati liberi di chiedermi e descrivermi cosa vedevano. È stato un momento particolarmente importante per loro: per alcuni questo “ingresso” al museo rappresentava la prima esperienza.

Ercole de' Roberti, Pala di Santa Maria in Porto (detta Pala Portuense), 1479 81, olio su tela, 323×240 cm. Pinacoteca di Brera, Milano

Ercole de’ Roberti, Pala di Santa Maria in Porto (detta Pala Portuense), 1479 81, olio su tela, 323×240 cm. Pinacoteca di Brera, Milano

SPIEGARE UN’OPERA D’ARTE AI BAMBINI

Arrivati alla sala XXI, ci siamo soffermati sul dipinto Vergine in trono col Bambino, i santi Anna, Elisabetta, Agostino e il beato Pietro degli Onesti, meglio conosciuto come Pala Portuense. In un primo momento, ho chiesto loro di raccontarmi cosa vedevano all’interno del dipinto: cosa vi colpisce di più? Cosa vi piace? Cosa, invece, vi fa paura? Che emozione staranno provando i personaggi? Abbiamo scoperto insieme il contenuto del dipinto: io li ho semplicemente guidati, semplificando la storia di Pietro degli Onesti e di ciò che Ercole de’ Roberti voleva raccontare attraverso quest’opera.
Alla fine ho chiesto loro di disegnare ciò che gli era piaciuto di più della gita al museo. Sono rimasti tutti molto contenti di questo momento insieme: non sempre viene dato il giusto peso alle ore di storia dell’arte alla scuola primaria, quando, al contrario, questa influisce moltissimo sulla crescita di ogni bambino. La conferma del fatto che l’attività era riuscita è stato sentirli dire ai genitori, appena usciti da scuola: “Mamma, papà, oggi siamo andati in gita al museo!.

Giulia Meani

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Giulia Meani

Giulia Meani

Laureata in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università Cattolica di Milano e in Arte, Valorizzazione e Mercato presso l’università IULM di Milano con una tesi sulla Didattica Museale. Con una forte passione per l’arte e l’educazione, da sempre lavoro con…

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