Kyoji Nagatani – Verso l’infinito
A quattro anni dal suo debutto a Varese da PUNTO SULL’ARTE, nel 2017, KYOJI NAGATANI torna in galleria, questa volta con una personale.
Comunicato stampa
A quattro anni dal suo debutto a Varese da PUNTO SULL’ARTE, nel 2017, KYOJI NAGATANI torna in galleria, questa volta con una personale. Il vernissage della mostra dal titolo VERSO L’INFINITO si terrà SABATO 13 MARZO dalle 15 alle 20. L'evento è realizzato nel rispetto delle norme di sicurezza e l'ingresso alla galleria sarà contingentato. È consigliabile prenotare un appuntamento per assicurarsi una visita nell'orario desiderato tra le 15 e le 20.
Per celebrare i quarant’anni dal suo arrivo in Italia (lo scultore si trasferisce a Milano nel 1981 grazie a una borsa di studio che lo porta all’Accademia di Brera), Sofia Macchi ha deciso di costruire oggi un percorso che parta proprio dal suo debutto, mettendo in mostra un pezzo prezioso: una Testa di ragazza del 1982 in cui è evidente la prima suggestione classica, che va da Degas a Medardo Rosso, rintracciabile nel segno visibile del gesto dell’artista. Altro pezzo interessante è I paesaggi del cuore, datato 1984 ma nel quale è già ben presente la poetica del seme che poi sarà propria all’artista nel corso degli anni successivi.
Dalla Sedia di Zefiro del 2011 fino ai classici semi, dalla leggerezza dell’Astrolabium fino alle Genesi e al Dono di Selene (dove il gioco squisito degli equilibri si sposa al bisogno di scavare la materia fino al cortocircuito tra la superficie patinata e il cuore scabro), dalle forme quasi aliene del Sospiro del cosmo fino al verticalismo svettante della recentissima Fenice, la mostra si snoda come una danza silenziosa, ipnotica, nella quale i rimandi alla tradizione orientale si fondono senza soluzione di continuità con le memorie della grande storia dell’arte: dall’uovo di Piero della Francesca fino a Constantin Brancusi e Arnaldo Pomodoro.
La mostra è pensata come un’antologica e strutturata in un allestimento museale. La storia dell’artista, infatti, oltre che dalle opere, è raccontata anche da una serie di pannelli che ne specificano le tappe, da estratti di testi scritti in precedenza sul suo lavoro e da locandine delle sue principali mostre personali.
Un CATALOGO BILINGUE, con la riproduzione delle opere esposte e il testo della curatrice Alessandra Redaelli, sarà realizzato da PUNTO SULL’ARTE. L’artista sarà presente in Galleria in occasione del vernissage Sabato 13 Marzo.
Per una visita più completa i visitatori sono inoltre invitati a portare un paio di auricolari e lo smartphone in modo da poter accedere al materiale audiovisivo creato per la mostra tramite QR code.
KYOJI NAGATANI nasce a Tokyo nel 1950. Si laurea all’Università delle Arti di Tokyo e presso l’Istituto Superiore di Ricerca dell’Università Statale di Belle Arti della capitale giapponese. Nel 1976 consegue il Diploma di specializzazione nella fusione del bronzo. Il suo legame con l’Italia comincia già nel 1981, quando vince una borsa di studio del governo italiano che gli consentirà, nel 1984, di diplomarsi all’Accademia di Brera a Milano sotto la guida degli scultori Enrico Manfrini e Alik Cavaliere. Le creazioni di Nagatani ottengono presto risonanza internazionale ed entrano a far parte di numerose collezioni private. Le sue sensuali e monumentali composizioni coniugano il sogno, la poesia e l'arte offrendosi come occasione di riflessione estetica e critica. Il Vento, il Tempo, la Colonna, la Porta, la Sedia, la Terra, il Silenzio ritornano costantemente come parole chiave, a ritmare i titoli delle sue opere. L’artista si misura con la visione delle cose da un punto di vista filosofico, oltre che fisico. Dividendosi tra l’Italia e il Giappone, lo scultore realizza importanti opere monumentali, come il Monumento per il Teatro Comunale di Hachioji a Tokyo, la “Sedia del Vento” per l’open air museum di Utsukushigahara di Nagano, “La Porta del Vento” per l’open air museum di scultura di Hakone e tre monumenti per i Giardini pubblici di Yoshikawa City (Saitama). Tra le sue sculture monumentali in Italia si ricordano “Il Seme” (2012) per la Scuola Edile di Bergamo a Seriate (BG), la scultura "Viaggiatore del Tempo" (2008) presso l’Aeroporto di Voghera e il “Trono del silenzio” (1998) in piazza Don Civilini, Pioltello (MI). Nel 2009 realizza l’imponente e suggestiva “Porta della memoria” a Chiesa in Valmalenco, Sondrio. Nello stesso anno vince il Premio delle Arti (settore scultura) del Circolo della Stampa di Milano - Associazione Culturale Indro Montanelli. Realizza numerose mostre in Italia e all’estero. Nel maggio 2017 è stato protagonista a PUNTO SULL’ARTE di una suggestiva mostra bi-personale con l’artista veneta Annalù. Vive e lavora tra l’Italia e il Giappone.