Muore per Covid Giovanni Gastel, tra i più grandi ritrattisti e fotografi di moda. Aveva 65 anni
Il celebre fotografo, noto per le sue collaborazioni con le maggiori maison di moda e i ritratti a personaggi famosi, era ricoverato a Milano a causa del virus. Una recente mostra al MAXXI ha omaggiato la sua carriera
Il Covid si porta via un altro grande nome dell’arte italiana: è morto 65 anni a Milano, dove era ricoverato a causa del virus, Giovanni Gastel, tra i fotografi italiani più noti nell’ambito della moda. Celebri anche i suoi ritratti a personaggi famosi, tra cui Barack Obama, Maradona, Fiorello, Pino Daniele, Johnny Depp. Di recente il MAXXI di Roma aveva dedicato a Gastel un’importante retrospettiva, The People I Like.
VITA E FOTOGRAFIA DI GIOVANNI GASTEL
Giovanni Gastel nasce a Milano nel 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, sorella del regista Luchino Visconti. Inizia la sua carriera di fotografo alla fine degli anni Settanta, a Milano, per poi iniziare a lavorare tra il 1975 e il 1976 per la casa d’aste londinese Christie’s. Nel 1981 si rivela fondamentale l’incontro con Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda: è dell’anno successivo, il 1982, la pubblicazione della sua prima natura morta sulla rivista italiana Annabella. Inizia così a collaborare con Vogue Italia e poi con Mondo Uomo e Donna grazie all’incontro con il direttore di Edimoda Flavio Lucchini e Gisella Borioli. È nel periodo compreso tra gli anni Ottanta e i Novanta che Giovanni Gastel inizia a realizzare campagne pubblicitarie per le più importanti case di moda italiane, tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia e Ferragamo. Il suo successo ha risonanza anche all’estero, portandolo a Parigi, dove negli anni Novanta lavora per Dior, Nina Ricci e Guerlain, per poi andare anche nel Regno Unito e in Spagna.
GIOVANNI GASTEL. NON SOLO MODA
Noto per le sue fotografie di moda, Gastel contestualmente porta avanti la sua ricerca artistica, che comprende anche la poesia. Nel 1997 la Triennale di Milano gli dedica un grande retrospettiva a cura di Germano Celant, “consacrazione”, questa, che lo porta a essere annoverato tra i maestri della fotografia italiana e internazionale, insieme a Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller. Tra i generi della fotografia da lui investigati è senza dubbio il ritratto, a cui dedica gli ultimi anni della sua pratica. La recente mostra al Museo MAXXI ripercorre attraverso 200 ritratti ricerche e riflessioni che l’artista ha maturato negli ultimi anni, ritratti che immortalano personaggi del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica. Come scrive Niccolò Lucarelli, “ritraendo personaggi famosi, Gastel non omaggia la fama in sé, ma indagando attentamente i volti degli interessati cerca, riuscendoci con buona approssimazione, di spiegare perché queste persone sono diventate celebri, qual è la forza morale che li ha portati a raggiungere determinati traguardi. La mostra è un viaggio in un ideale salotto artistico-intellettuale (che l’allestimento trasforma in una quadreria d’altri tempi), dove, potendo anche non essere d’accordo con idee e atteggiamenti degli “ospiti”, si ha comunque modo di incontrare e conoscere, almeno in parte, storie di impegno, di idee, di sogni, di talenti e di tenacia, “scritte” in questi volti che il bianco e nero fa sembrare altrettanti busti della classicità. Alcuni ritratti a colori, invece, rompono la continuità e creano un piacevole diversivo estetico, senza venire meno alla profondità espressiva. In un’epoca come la nostra, ormai assuefatta all’immagine nella sua forma più banale e superficiale, che ha toccato “l’apice” con il famigerato selfie, Gastel offre al pubblico immagini dal sapore letterario, con una profondità che va oltre la forma, facendo riscoprire il gusto della contemplazione e dell’indagine”.
IL RICORDO DEL MINISTRO FRANCESCHINI E DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA DI MILANO DEL CORNO
IL RICORDO DEL GALLERISTA MASSIMO MININI
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati