Dante Alighieri, il contemporáneo. All’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado
Ideata dalla Società Dantesca e dall’Associazione degli Italianisti, vanno in mostra 80 tra le opere più affascinanti legate all’iconografia dantesca. Fino al 12 maggio 2021.
Il 2021 è l’anno dedicato a Dante Alighieri. Le celebrazioni organizzate in Italia sotto il cappello del Dantedì sono innumerevoli, ma cosa succede all’estero? Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha organizzato una mostra destinata agli Istituti Italiani di Cultura all’Estero dal titolo, Dante ipermoderno, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. Si tratta di una ricognizione di illustrazioni dantesche nel mondo che vanno dal 1983 al 2021, ideata dalla Società Dantesca e dall’Associazione degli Italianisti, curata da Giorgio Bacci, con la collaborazione di Marcello Ciccuto e Alberto Casadei. Dante ipermoderno offre al pubblico esempi di alto valore artistico dell’iconografia legata al Sommo Poeta, dando modo di ammirare da vicino più di 80 opere realizzate da artisti contemporanei, quali Tom Phillips, Monika Beisner, Mimmo Paladino, Emiliano Ponzi e Paolo Barbieri. La mostra, inaugurata il 14 aprile, resterà aperta fino al 12 maggio, per poi partire alla volta di Atene, Praga, Mosca, Madrid, Londra e New York.
NUOVI SENTIERI INTERPRETATIVI DELLA DIVINA COMMEDIA CON GLI ARTISTI CONTEMPORANEI
Le diverse esperienze, tecniche e metodologie degli artisti protagonisti entrano così in un dialogo aperto e condiviso conducendo in nuovi meandri interpretativi della Divina Commedia. Il testo “offre agli artisti svariate possibilità interpretative, tecniche e tematiche, permettendo di riflettere, attraverso la letteratura, anche e soprattutto sui mezzi dell’espressione artistica” sottolinea il curatore Giorgio Bacci nel suo testo critico. Le serigrafie di Tom Phillips, per esempio, evidenziano un linguaggio originale che unisce l’immediatezza pop a una raffinata ricerca espressiva. I lavori realizzati con la tempera all’uovo da Monika Beisner – la prima artista donna a illustrare la Divina Commedia nella sua interezza- evidenziano un’attenzione al dettaglio in grado di rielaborare la tradizione figurativa ispirata al grande miniaturista senese Giovanni di Paolo. Mimmo Paladino invece impiega il disegno, ripensato in una concezione sperimentale per sondare le radici arcaiche del poema dantesco, rileggendone i versi attraverso il filtro della sua poetica artistica. L’illustratore Paolo Barbieri intende conciliare la tradizione con l’innovazione, tant’è che gli schizzi originali in nero si tramutano nelle coloratissime stampe finali dove le atmosfere fantasy e dark tratteggiano uno scenario interpretativo assolutamente inedito. Infine, Emiliano Ponzi si affida completamente alla tecnica digitale, definendo ambientazioni surreali con venature inquietanti che riattualizzano la Divina Commedia in una straniante contemporaneità.
– Valentina Muzi
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