Omar Galliani – Baci rubati
60 opere, 60 fotogrammi di una quotidianità orfana di carezze. In mostra alla Tornabuoni Arte per esorcizzare il tempo sospeso dei giorni del lockdown.
Comunicato stampa
E una potente espressione di simboli questa nuova mostra di Omar Galliani alla Tornabuoni Arte (dal 6 maggio al 2 luglio). Già a partire dal titolo Baci rubati / Covid 19 che riporta ai giorni terribili del primo lockdown, giorni di isolamento e di rapporti negati. Simbolica anche la città che lartista ha voluto per la prima della sua mostra: Firenze, città che incarna il Rinascimento, che, con la r minuscola è lauspicio di tutti, oggi.
Baci rubati / Covid 19 propone sessanta disegni, a comporre un affresco realizzato ricorda Galliani - tra il mese di marzo e giugno 2020 quando il lockdown ci ha distanziati, in affannoso silenzio ho cercato queste immagini sugli schermi di casa, registrando con un fermo immagine le tessere di questo grande mosaico disegnato a matita su tela. Sono i frammenti di una quotidianità orfana delle labbra e del respiro, di carezze non date o ricevute, di un'oscurità latente che si è imposta nella nostra quotidianità in un silenzioso drammatico crescendo.
Osservando i quadri vediamo scrive Sonia Zampini, che firma il testo introduttivo del catalogo della mostra - come la corsa della visione si declina in baci, abbracci, reciprocità che nascono come risposta a quellanelito che la separazione forzata ha soffocato. In questo modo larte ridona forma alla negazione che il prodotto dei tempi ha generato.
La creazione artistica è essa stessa nata come sostituzione del reale. Partendo da questo presupposto Galliani ha ripreso della realtà non solo la fisionomia ma in particolare lafflato emotivo che la travalica. Lartista ha evidenziato il bisogno e limportanza di recuperare quella dimensione di umana comunione che diventa espressione fisica, una risposta spontanea e naturale ad una urgenza, ad uno stato di necessità nel momento in cui queste richieste sono negate.
Proprio questa impellente necessità ha spinto lartista a ricercare visioni che descrivono contatti e ha rivolto la propria attenzione alle nostre finestre contemporanee che si affacciano sul mondo, quali sono gli schermi del computer e dei vari dispositivi ad esso afferenti.
Il luogo delletere, abitato da moltitudini di immagini si contrapponeva, durante il periodo di confinamento forzato, alla vista che si apriva dalle finestre delle nostre case caratterizzata dalla sorda visione di unassenza riversa su strade vuote.
In questo osservare Galliani ha ricercato e prelevato fotogrammi che ritraggono persone che con il loro porsi luno accanto allaltro celebrano visivamente una ideale vicinanza.
Le identità multiple descritte dal susseguirsi dei disegni sono state ideate dallartista per essere lette luna accanto allaltra, come una grande visione dinsieme che investe il nostro sguardo. Le opere si pongono a metà tra la realtà e il desiderio, tra la volontà e limpossibilità. Per evidenziare meglio questo fluire tra due condizioni opposte Galliani ha reso, grazie alluso sapiente della grafite, i soggetti evanescenti alla vista come se fossero generati dalla stessa natura eterea dei sogni.
Linsieme dei fotogrammi, rivisitati dalla mano dellartista, mette in scena una sorta di dialettica della ripetizione lì dove una nuca, bocca, fronte, tempia e ancora altro, condividono il limite della propria forma nel momento in cui entrano in contatto con il loro alter ego che accanto si pone. La descrizione di questa ideale successione, nello spazio e nel tempo, di una umanità unita spiritualmente attraverso la vicinanza dei corpi, crea una condizione visiva contigua e continua che genera uno schieramento apparentemente in grado di respingere emotivamente la possibilità del distacco e dellallontanamento.
Ora che il tempo dei baci e degli abbracci è sospeso tra noi e altri corpi desiderati, dove la pelle e il tempo delle carezze si è interrotto, cerchiamo nell'affannoso quotidiano delle immagini, una rinnovata carezza che rimuova il tempo dell'assenza e rifondi per noi il desiderio, annota Galliani. Che conclude la sua riflessione con un auspicio che è impossibile non condividere: Fiat Lux!!.