Donata Soprana – un Grande Respiro

Informazioni Evento

Luogo
LA NUOVA PESA - CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Via Del Corso 530, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10.00 – 13.30, 16.00 – 19.30

Vernissage
13/05/2021
Artisti
Donata Soprana
Curatori
Nestor Saied
Generi
fotografia, personale

Donata Soprana presenta alla galleria La Nuova Pesa di Roma le sue foto­grafie, risultato di una indimenticabile e meravigliosa avventura nel nord dell’Oman nella zona di Sharqiya Sands, tra la sua gente, le dune e l’oceano, e hanno l’impronta del suo tocco personale di fotografa italiana.

Comunicato stampa

Donata Soprana presenta alla galleria La Nuova Pesa di Roma le sue foto­grafie, risultato di una indimenticabile e meravigliosa avventura nel nord dell’Oman nella zona di Sharqiya Sands, tra la sua gente, le dune e l’oceano, e hanno l’impronta del suo tocco personale di fotografa italiana. La mostra muove dall’input prodotto in Donata dalla Fotografia di Vittorio Storaro per Il Tè nel Deserto, il film del 1990 di Bernardo Bertolucci, tratto dal romanzo The Sheltering Sky di Paul Bowles. Il deserto della fotografa – l’Oman, da lei definito del Grande Respiro – trova nella luce che Storaro ha sempre magi­stralmente valorizzato, e in particolare quella del deserto, un rispecchiamen­to, una risonanza: rivela quelle affinità elettive di proustiana memoria che hanno dato iniziazione alla sua personale espositiva. La mostra, in cui c’è quindi una foto proprio del grande Storaro, si sviluppa attraverso un percor­so di una quindicina di fotografie dell’Oman. Donata Soprana ne immortala le forme, intensificate dalla luce assolata, il rapporto con il cielo, i colori in­credibili, l’equilibrio strutturale degli elementi fotografati e, allo stesso tempo, riesce a comunicare quanto di primordiale emerge e ci collega tutti alla terra-madre, all’universale che è fuori ma anche dentro chi abita e vive quei territori ma anche in ogni essere umano. In questo senso, il silenzio dei deserti, e dell’Oman, che la fotografa individua in un particolarissimo, “suono del silenzio”, indescrivibile a parole ma reso dalle sue immagini, è quasi pal­pabile pur se resta emblematico: la colpisce a tal punto da portarlo e comu­nicarlo nelle sue immagini, quasi in senso sinestetico. Anche ciò conferma una sua propensione ad abbracciare estetica e poetica dei luoghi in cui l’o­riginario affiora sempre e ci accomuna tutti. Info mostra