Storie di sguardi incrociati, all’Università Roma Tre. Cinque giornate di cinema, musica, teatro, danza, per un grande festival che va in scena al Palladium

E mentre alla Bocconi di Milano ha appena inaugurato la nuova edizione di Bag, evento annuale dedicato all’arte contemporanea, anche a Roma il binomio formazione-arti visive/mondo accademico-art world continua a conquistare consensi. Non solo La Sapienza, però, col suo noto e attivissimo Museo-Laboratorio. Anche l’Università Roma Tre procede nel suo percorso di promozione dei linguaggi […]

E mentre alla Bocconi di Milano ha appena inaugurato la nuova edizione di Bag, evento annuale dedicato all’arte contemporanea, anche a Roma il binomio formazione-arti visive/mondo accademico-art world continua a conquistare consensi. Non solo La Sapienza, però, col suo noto e attivissimo Museo-Laboratorio. Anche l’Università Roma Tre procede nel suo percorso di promozione dei linguaggi creativi. E lo fa, da ben sette anni, con il “Roma Tre Film Festival”, una kermesse strutturata attraverso proiezioni, concerti, incontri e convegni, ospitata dal teatro Palladium. Ormai un importante appuntamento capitolino, ampio focus sulla musica, il cinema, il teatro, la videoarte: l’ateneo si apre alla città, con un palinsesto che va dalle 9 alle 24 ed eventi senza soluzione di continuità per le cinque giornate di kermesse, a ingresso gratuito.
A inaugurare il festival – ideato dal Prof. Vito Zagarrio e curato insieme al Prof. Marco Maria Gazzano – è il regista Carlo Lizzani, mercoledì 6 giugno. Il programma? Succoso e basato sull’idea di contaminazione. Oltra ad alcuni omaggi a grandi personaggi della cultura internazionale – da uno spettacolo di teatro-danza dedicato a Tonino Guerra, al documentario sui fratelli Taviani a quello sul compositore e pianista Roman Vlad – anche diverse proiezioni d’essai, tra cui i film sperimentali realizzati e prodotti dal collettivo Double Negative, fondato nel 2004 a Montreal.
E poi il teatro: Sueňa Quijano work in progress. In corpo scenico video elettronico, a cura di Carlo Quartucci e Carla Tatò, si articola in un percorso aperto di prove, laboratori, lezioni, seminari, scene di conversazione, performance, atelier e workshop, tenutisi, in più step, tra l’Italia e l’Europa; mentre la videoinstallazione Torre della Pace, realizzata da artisti contemporanei internaizonali sul tema degli attacchi alle Torri gemelle (Laurie Anderson, Robert Cahen, Theo Eshetu, Studio Azzurro, Gianni Toti…), viene interpretata scenicamente e musicalmente dalla Dams Jazz Band; e ancora il mitico Rocky Horror Picture Show, messo in scena, in parallelo alle immagini del film di Jim Sharman, dal gruppo teatrale The Sweet Transvestites. Ma c’è dell’altro anche sul versante musica, come le suggestive sonorizzazione live di film d’epoca, a cura di Luca Aversano, eseguite dall’Orchestra dell’Università di Parma.
Per finire: esperimenti nel campo dei new media e delle arti elettroniche, cortometraggi, talk con attori e registi, incontri sulle politiche culturali locali, regionali e nazionali, in presenza di rappresentanti istituzionali e gli interventi delle Film Commission italiane, nuovi partner della produzione cinematografica del Paese.

– Helga Marsala

info: Ingresso libero, tel 06.57334097
[email protected]www.dicospe.uniroma3.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

Scopri di più