Istruzioni per un rave. Simone Bergantini in mostra a Milano
Il progetto di Simone Bergantini, che si propone ironicamente come un “manuale didattico”, sfocia in una mostra che raccoglie spunti visivi assieme ruvidi e raffinati, ospiti della galleria Giampaolo Abbondio.
Con il progetto How to dance rave music, Simone Bergantini (Velletri, 1977) sottopone la cultura e il linguaggio del rave a una sorta di scomposizione e ricomposizione analitica.
Un libro d’artista, base del progetto, si propone ironicamente di spiegare come accostarsi al rave, con la bonarietà di un manuale d’antan. In mostra, le fotografie singole isolano i ballerini e i luoghi utilizzati per i rave, creando nel secondo caso scorci di paradossale bellezza.
Le installazioni fotografiche riprendono invece più volte un singolo soggetto nell’atto di ballare, con stile diretto ma allo stesso tempo dotato di sottintesi e raffinatezze (ad esempio il confronto/fusione tra il soggetto e l’ambiente). E ogni ciclo di immagini trova la sua “custodia” in una cassa di quelle tipicamente usate per trasportare cavi e amplificatori.
L’intero progetto è, in fondo, una dimostrazione di come per comprendere specifici fenomeni culturali sia necessario adottare la corrispondente, specifica forma mentis.
‒ Stefano Castelli
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Stefano Castelli
Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…