Dior torna in campo con le installazioni luminose: dopo l’opera salentina commissionata a Marinella Senatore, infatti, la direttrice creativa Maria Grazia Chiuri e le intersezioni con Tomaso Binga, ha coinvolto l’artista pavese Marco Lodola per dare nuova luce alle vetrine dei flagship store del marchio. Lodola, classe 1955, è noto per le sue opere pop ipercolorate tra arte e design, e ha già collaborato con grandi nomi della moda come Vivienne Westwood. Come annunciato durante la presentazione della nuova collezione Fall, i 400 negozi Dior nel mondo ospiteranno delle installazioni ad hoc che accompagnino il nuovo gusto pop e disco proposto dalla casa francese.
A OGNI CITTÀ LA SUA OPERA
Lodola, artista dai gusti spettacolari – la vespa in piazza Scala a Milano è l’ultima di una grande serie – ha progettato per le diverse location delle boutique delle installazioni a led dal gusto forte ma che si mescolino in modo armonioso con l’anima delle città: autobus double-decker per Londra, Pop Art per New York, il Partenone per Atene e così via per tutti gli store del mondo da Roma a Shanghai e Seoul.
IL PERSONAGGIO
Marco Lodola, tra i fondatori del Nuovo Futurismo (non è raro sentirgli citare Marinetti come fonte d’ispirazione), non ha solo lavorato a fianco dei giganti della moda, ma ha anche allestito installazioni in grandi musei come l’Evita Peron di Buenos Aires, le scenografie luminose per il Festival di Sanremo, X Factor e il Teatro del Silenzio di Bocelli e si è cimentato nelle copertine degli album di artisti come Max Pezzali, Ron e Grignani. Le immagini.
– Giulia Giaume
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati