Giovanni Chiamenti – Sottosuolo subarmonico
Prima mostra personale dell’artista Giovanni Chiamenti (Verona, 1992), Sottosuolo subarmonico, a cura di Letizia Mari che inaugura la nuova stagione espositiva di ricerca 2021 negli spazi della Galleria nel centro storico di Napoli.
Comunicato stampa
La Galleria Marrocco è lieta di presentare la prima mostra personale dell’artista Giovanni Chiamenti (Verona, 1992), Sottosuolo subarmonico, a cura di Letizia Mari che inaugura la nuova stagione espositiva di ricerca 2021 negli spazi della Galleria nel centro storico di Napoli.
La mostra Sottosuolo subarmonico, è un progetto espositivo che si struttura attraverso un dialogo tra l’artista e la curatrice. Le opere inedite presenti in mostra, si inseriscono all’interno dello storico contesto del palazzo, un corpus di manufatti in ceramica raku che descrivono le ricerche più recenti dell’artista, in una continua relazione tra dentro e fuori, tra sopra e sotto, tra vegetale e animale, alla scoperta di un glossario organico proveniente da un futuro non così inverosimile.
Il gruppo scultoreo centrale Nimphaeceae Chloroticae rende omaggio a Elysia Chlorotica, un gasteropode che racchiude in sé qualità appartenenti a realtà molto distanti. Soprannominata “lumaca ad energia solare”, questo particolare essere vivente si inserisce in un universo liminale, unico e allo stesso tempo molteplice, in esso si realizza una sintesi fattuale delle specificità che riguardano mondi paralleli.
In questo senso Sottosuolo subarmonico si pone come nucleo di quesiti sulle viscere del mondo, sull’origine della terra, intesa come suolo primario e fertile da cui emergono creature ibride sconosciute, come Limacidae Chlorotica e Akainacephalus Mutabilis, che si rivolgono all’uomo ponendosi come catalizzatori di domande.
Un bestiario multiforme dove le arti prime, la biologia, l’archeologia e la science fiction trovano armonia in un immaginario che raccoglie le interrelazioni tra organismi biotici e abiotici, tra organico e inorganico, in una continua modificazione che si esplica anche attraverso il processo di creazione delle sculture argillose.
Si manifesta così un trauma, uno scostamento di senso da decifrare tra le pieghe del tempo e nel materiale stesso carico di storia. I corpi viscosi emergono dal sottosuolo per affermare identità nascoste alla superficie. L’acqua, elemento centrale nella pratica dell’artista, si insinua tra le sculture Origo Flexuosa, che si rivela sorgente prima, in una lenta sedimentazione che accompagna un tempo dilatato e silente.
Il progetto espositivo Sottosuolo subarmonico si muove quindi in un magma narrativo di elementi, che strisciano e si arrampicano per appropriarsi di uno spazio inedito seguendo ragioni che paiono incomprensibili. La mostra personale di Giovanni Chiamenti racconta di abitanti sconosciuti di un luogo profondo, affacciandosi sulle origini e sul futuro del nostro divenire.
Giovanni Chiamenti (Verona, 1992) vive e lavora a Milano.
Consegue il diploma di laurea magistrale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2017. Nel corso del 2016/17 intraprende il programma Erasmus+ presso l’Academie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles. Espone in mostre collettive in Italia e all’estero presso la Palazzina dei Bagni Misteriosi (Milano), Atelier 34zero Muzeum (Bruxelles), Galleria Daniele Agostini (Lugano). Nel 2018 è stato in residenza presso la School Of Visual Arts di New York ed è tra i finalisti del Premio Francesco Fabbri. Nel 2019 è stato artista in residenza presso VIR viafarini-in-residence a Milano ed uno tra gli artisti selezionati per il programma di residenza IN PRATICA, in partnership con VIAINDUSTRIAE (Foligno) e The Blank Contemporary Art (Bergamo). Nel 2020 è stato vincitore ex aequo del COMBAT Prize nella sezione Video. Nel 2021 è tra i finalisti dell’Exibart Prize ed espone nella collettiva Zeitgeber (donatore di tempo) presso la galleria ArtNoble (Milano) e ha una mostra personale presso la Galleria Daniele Agostini (Lugano).
La Galleria Marrocco nasce da un’idea di Giorgio Marrocco. Il progetto si formula in conseguenza dall’attività di mercante d’arte. Dopo una prima esperienza, nel 2019 la galleria si è trasferita a Napoli ed ha inaugurato un nuovo spazio in un nuovo contesto. La Galleria Marrocco si propone come luogo per gli artisti emergenti nel centro storico di Napoli. Una galleria di ricerca, che indaga attraverso l’operato degli artisti, diversi aspetti del pensiero ecologico e il valore dell’opera d’arte nel contesto culturale e sociale. Punta alla valorizzazione del territorio investendo nell’arte contemporanea nazionale e internazionale al fine di creare un polo di riferimento.