Un Metro Sotto la Metro. A Roma un progetto di arte pubblica interattiva
Una selezione di opere digitali saranno visibili in cinque stazioni della Metro C di Roma dal 26 al 28 maggio. Un progetto di arte pubblica che esplora il mondo della sperimentazione artistica con le tecnologie digitali. Ecco come sarà.
Sarà visibile solo per tre giorni, dal 26 al 28 maggio, la mostra 1M sotto la metro, progetto a cura di Arianna Forte con la produzione di Fusolab 2.0, realizzato in collaborazione con Flyer e ATAC. Le location scelte, che non mancheranno di attirare l’attenzione dei cittadini e dei turisti di passaggio, sono cinque stazioni della Metro C della Capitale, che si apriranno all’arte ogni sera dalle 15 alle 21. Si tratta della prima edizione di un più ampio progetto triennale, promosso da Roma Culture, che coinvolgerà in tutto quindici artisti e quindici fermate della metropolitana.
SEI OPERE DI DIGITAL ART NELLA METROPOLITANA
Tra le opere in mostra in questa prima edizione ce n’è anche una selezionata tramite bando; una call for projects che nelle scorse settimane ha portato la curatrice a scoprire l’installazione Retrospective, firmata dal gruppo di designer/architetti romani Motorefisico. L’opera, un disegno di forme concentriche che esplode nello spazio in una serie di strati paralleli, è esposta nella stazione Teano, che ospita anche il progetto Distances, un’installazione proposta dai francesi Scenocosme che riunisce virtualmente persone che non possono toccarsi con il corpo, riflettendo sul distanziamento imposto dalla pandemia.
Le altre fermate della metropolitana interessate dalla manifestazione sono: Pigneto, con il muro interattivo Bloom del rinomato new media artist Maotik che reagisce ai movimenti e ai gesti del pubblico generando fiori digitali che sbocciano e creano composizioni sonore; Malatesta, dove si può ascoltare il sound design delle Calembour nel giardino interattivo Algor Rhythm; Gardenie, dove va in scena l’Eternal Dream di Simon Weckert, opera ispirata al sogno umano di poter volare; e infine Torre Maura con la guest installation Do ut das – Distributore Automatico Storie del misterioso progetto Tamara Ceddi, in collaborazione con I Poeti der Trullo e il loro Metroromanticismo.
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