Sabrina Rocca – Go Goals Toghether
In un momento ancora difficile e incerto, durante il quale viaggiare non è una prospettiva così scontata, Sabrina Rocca riesce a portarci lontano con la mostra allestita al Campus ONU a Torino.
Comunicato stampa
In un momento ancora difficile e incerto, durante il quale viaggiare non è una prospettiva così scontata, Sabrina Rocca riesce a portarci lontano con la mostra allestita al Campus ONU a Torino. Senza uscire dai confini della città visitando la mostra ci troviamo catapultati in una zona altra, in un luogo che ne racchiude tanti, come la popolazione di tante e diverse origini che lo frequenta.
Con la mostra Go Goals Together, dal 27 maggio al 17 luglio, l’artista affronta il tema dei Sustainable Development Goals, i 17 obiettivi interconnessi definiti dall'ONU nell’Agenda 2030 per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti https://sdgs.un.org/goals. Rocca non si accontenta solo di farci uscire dalla nostra comfort zone portandoci letteralmente in giro per il mondo all’interno del Campus ONU, ma ci mette di fronte agli obiettivi sottoscritti dai 193 Paesi per realizzare un mondo più a misura d’uomo, sottolineando così che, esattamente come nel caso di questa pandemia da Covid-19, i risultati si raggiungono soltanto con l’impegno collettivo.
Sabrina Rocca è un’artista che vive il nostro tempo con apertura mentale e curiosità, vivendo l’arte come impegno sociale. Attinge dalle immagini del web, dà lei stessa forma alle notizie che giungono dal mondo e adopera i suoi scatti per creare “manifesti pittorici” dal forte impatto estetico ed emotivo.
Le sue composizioni rivelano immediatamente l’attitudine a traslare con bella pittura - di matrice iperrealista – un repertorio iconografico che proviene dal contesto urbano quanto dalla sua visione personale della contemporaneità globalizzata e multietnica. Le “frivolezze grafiche”, mutuate dal modo del fumetto, memori delle affiches d'antan, rafforzano quei messaggi scritti, così lapidari e giusti, che s’affacciano nei suoi quadri.
I protagonisti di quest’ultimi sono sicuramente i bambini, simboli di purezza e innocenza, resi amabili “testimonial” di un attivismo proteso al raggiungimento di diritti essenziali. Attraverso azioni minime, pose semplici e dirette, atteggiamenti inequivocabili loro inneggiano alla lotta alla povertà e ai conflitti bellici, al conseguimento di un’istruzione di qualità, al raggiungimento della parità di genere e della giustizia sociale in generale e alla salvaguardia del pianeta con sguardo incantato e disarmante.
La nota amara di fondo, sebben non palesata, fa tacitamente da background a ogni raffigurazione. Le opere di Sabrina Rocca mancano di sfondi prospettici, sostituiti da screensaver pittorici, e ciò le rende simili a dei manifesti. Sembra che una mano attenta emuli la struttura e la disposizione interna degli elementi della réclame per realizzare composizioni vivaci e dettagliate. Il dubbio di trovarsi dinanzi ad una tela o a un fotomontaggio è avvalorato dalla maestria nella resa di lineamenti e fattezze e dalla sensazione che l’artista abbia “colto l’attimo”, come da effetto fotografico. I colori squillanti, la centralità del soggetto principale e l’attenzione per i suoi particolari rivelano una presa di posizione che non lascia spazio ad alcuna interpretazione.
Rocca coglie la sfida dell’arte odierna senza giungere a compromessi: le sue immagini vogliono lasciare un segno che non duri un istante tra una manifestazione e l’altra di lavori sempre più impattanti.
Le opere in mostra al Campus ONU parlano direttamente al visitatore e riescono a tradurre i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 in qualcosa che si comprende con immediatezza e, sembra quasi, con un sorriso.
Gli obiettivi non sembrano poi così irraggiungibili se li si guarda attraverso lo sguardo di Sabrina Rocca, spesso sono i bambini a mostrarceli e spiegarceli nelle sue opere e a questo punto non ci resta da pensare che forse davvero ce la possiamo fare perché, in fondo, è un gioco da ragazzi.