Cottanera Visioni – Gabriella Ciancimino
La Cantina siciliana Cottanera, in collaborazione con la Galleria Gilda Lavia, lancia la prima tappa del progetto artistico Cottanera Visioni, con l’inaugurazione di Liberty Flowers, mostra personale dell’artista Gabriella Ciancimino.
Comunicato stampa
La Cantina siciliana Cottanera, in collaborazione con la Galleria Gilda Lavia, lancia la prima tappa del progetto artistico Cottanera Visioni, con l’inaugurazione di Liberty Flowers, mostra personale dell’artista Gabriella Ciancimino. Cottanera Visioni è la rassegna artistica che ospiterà ogni anno in cantina un artista e le sue opere con l’obiettivo di creare un museo a cielo aperto alle pendici del vulcano, una fonte di suggestione per i visitatori della cantina, per coloro che ci lavorano, chiunque desideri scoprire le nostre contrade. Un nuovo progetto che affiancherà la principale attività dell’azienda valorizzando gli spazi unici che il territorio etneo offre.
«Ho sempre coltivato la passione per l’arte, del resto sono convinta che perfino il vino sia una forma artistica - spiega Mariangela Cambria, Cottanera. - Cottanera Visioni è una nuova stagione artistica che offriamo al luogo che ci ospita, per restituire parte del valore che rappresenta per la nostra famiglia. Ed è anche un modo per raccontare, con un nuovo linguaggio, il forte legame con la terra di vulcano che ci offre vini tanto unici e vari».
A partire da domenica 30 Maggio 2021, gli spazi della Cantina, situata alle pendici dell’Etna, accoglieranno i lavori dell’artista in un percorso che include un corpus di opere realizzate dal 2016 fino a produzioni più recenti.
La mostra Liberty Flowers è corredata di catalogo e di seguito un estratto del testo Essere libertà: Gabriella Ciancimino in conversazione con Attilia Fattori Franchini, in cui l’artista racconta com’è nato il progetto Radio Fonte Centrale_Stazione Etna realizzato ad hoc per la Cantina Cottanera.
«Dopo una visita alla tenuta Cottanera e un tuffo nelle splendide campagne ai piedi dell’Etna in cui si trova immersa, l’elemento che ha più attratto la mia attenzione è stato un manufatto in pietra lavica al centro di uno dei vigneti. Si tratta di un pietraio di forma piramidale, creato dai contadini locali accatastando le pietre durante il disassamento del terreno. Questa struttura ed altre simili sparse lungo le pendici dell’Etna, hanno suscitato la curiosità di studiosi–tra cui egittologi–tanto da essere soprannominate “le piramidi dell’Etna.” Alcune piramidi sono di base rettangolare, quadrata, conica ed a gradoni, costruite con la tecnica della posa della pietra a secco. Una volta sfatata però l’ipotesi che l’Etna fosse la nuova Valle dei Re, lo studio sui pietrai è stato accantonato. Ho deciso di dedicare il mio progetto Radio Fonte Centrale_Stazione Etna a queste strutture veri e propri monumenti al lavoro dei contadini di ieri e di oggi. In queste strutture leggo un ritorno alla lavorazione della terra, intesa come possibile risposta al momento storico contemporaneo e risultato di una maggiore consapevolezza relativa al proprio ruolo personale nei meccanismi sociali ed economici globali. Ciò avviene attraverso la rivalutazione degli aspetti microcosmici rispetto a quelli macrocosmici, attraverso il recupero di colture antiche, nel rispetto del clima e del territorio» .