Non abbiate paura!

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA D'UNGHERIA IN ROMA - PALAZZO FALCONIERI
Via Giulia 1, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
31/05/2021

no

Generi
arte contemporanea, collettiva

In mostra una cinquantina di lavori tra quadri, statue, poster per il pubblico italiano interessato al Congresso Eucaristico Internazionale programmato dal 5 al 12 settembre 2021 a Budapest.

Comunicato stampa

Il titolo della presente mostra, organizzata in collaborazione con l’Accademia Ungherese dell’Arte e programmata dal 28 maggio al 10 settembre 2021 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma, viene preso in prestito da Papa Giovanni Paolo II, che a sua volta si è avvalso delle parole di Gesù. La mostra intende aprire le porte al pubblico italiano interessato al Congresso Eucaristico Internazionale programmato dal 5 al 12 settembre 2021 a Budapest (programma dettagliato e registrazione al congresso sul sito https://www.iec2020.hu/it/registrazione).

Nell’ambito dell’esposizione – che comprende una cinquantina di lavori tra quadri, statue, poster – il pubblico italiano potrà prendere visione delle opere degli artisti Gergő Ámmer, József Árendás, István Bakos, Ferenc Baráth, József Gaál, Sándor Gajzágó, Beáta Hauser, László Hefter, Tamás Kárpáti, Krisztina Kókay, Péter Kovács, István Kulinyi, Éva Kun, Mihály Melcher, András M. Novák, Ferenc Olasz, Sándor Oláh, Ernő Sára, Balázs Sipos, Ágnes Smetana, Péter Stevanovits, Miklós Szőcs Tui.

Secondo la curatrice, Beáta Hauser, Non abbiate paura! oggi è un messaggio più che attuale. La situazione creatasi nel mondo e l’epidemia esigono una sorta di aiuto e allo stesso tempo richiamano anche l’attenzione sull’importanza delle religioni. “La gente vuole avere un aiuto fisico e mentale, incontri, conversazioni, strette di mano, pensieri edificanti e un amore disinteressato”.

I ventidue artisti ungheresi d’arte figurativa e applicata tramite le loro opere intendono fornire una risposta alle domande poste loro, ovvero quale è il ruolo della religione nella loro arte, nel loro Paese, nel mondo.
“Le opere d’arte fungono spesso da specchio dell’epoca in cui vengono create, e mi auguro che anche il presente materiale espositivo faccia lo stesso." – conclude la curatrice.

Foto: László Bókay