Letizia Cariello – Il tuo cielo è verde
Il Filatoio di Caraglio ospita una Personale di Letizia Cariello, curata da Olga Gambari.
Comunicato stampa
Gli spazi del Filatoio di Caraglio sono il naturale scenario e interlocutore per Letizia Cariello, artista cui è dedicata una mostra personale che aprirà i battenti il 12 giugno prossimo (opening 11 e 12 giugno) e che è stata curata da Olga Gambari.
I temi del legame intimo e profondo con le materie più sottili e invisibili, così come il tema del tempo e quello del confine, del limite sono centrali nella personale di Letizia che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura, del filo inteso come una linea continua ideale, che cuce, unisce, cura e ripara, riflette, attraversa il tempo.
Temi che sono particolarmente rafforzati dal luogo stesso e dalla sua storia, così come dal suo territorio. Un genius loci che sviluppa un dialogo nelle sale attraverso cui si snoda il percorso espositivo della mostra. Le opere si susseguono nelle sale, singole o in gruppi. Un’installazione, costituita da due vecchie grate di finestre, intitolata “Cancello”, può essere presa a simbolo della straordinaria condizione umana vissuta con il lungo lockdown. L’artista ha recuperato le grate da una cascina nella zona di Casale Monferrato, durante i mesi del “confinamento”, e le ha trasformate in telai. Una trama realizzata in orizzontale, creando un movimento ottico avanti-indietro che ricorda il gesto stesso della pratica della tessitura, pratica richiamata nella sala da un vecchio telaio in legno appartenente alle collezioni del Filatoio.
Caratteristiche espressioni del percorso artistico di Letizia sono poi i Gates e i Calendari dalle diverse sagome geometriche, tondi e ipnotici. Con la loro lunga sequenza di numeri e lettere rappresentano una forma di meditazione sul tempo, un tentativo di dare corporeità alla sua natura intangibile. Un tempo attraverso cui si viaggia mediante i Gate, finestre riempite di un intreccio di lana a formare una grata, porte visionarie e spirituali. Servono a ricostruire delle connessioni perse. Creando passaggi, rimarginano dei legami.
E si viaggia anche attraverso i Velluti (realizzati con i preziosi tessuti della celebre azienda veneziana Rubelli), puri monocromi di pittura astratta, opere vive per la loro superficie sensibile al tatto. I Velluti formano una vera e propria quadreria insieme alle Fotografie Ricamate, un’altra serie di lavori accomunati dalle medesime strutture a cornice in legno naturale, dove la realtà è fissata attraverso punti di ricamo rossi.
Lo stesso filo rosso che lega Fratellini e Sorelline e Red thread, porcellane e ceramiche, oggetti che arrivano dal passato.
La mostra accoglie il visitatore, nel primo cortile del Filatoio, con una monumentale gabbia d’oro, un’installazione realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, da Om Project di Torino, dal titolo Thinkerbell, oggetto magico ed enigmatico, da cui proviene una musica (l’Aria iniziale delle Variazioni Goldberg di Bach). Un brano eseguito dalla pianista Gile Bae, che darà anche vita a una speciale performance il giorno del finissage della mostra, domenica 12 settembre.
A chiudere il percorso espositivo c’è invece un video, che dà il titolo alla mostra stessa: Il tuo cielo è verde. È la ripresa di un campo di grano ancora verde, attorno a Casale Monferrato, luogo familiare dell’artista, che l’ha visto crescere durante il lockdown, ogni giorno nelle sue passeggiate. Un mare verdissimo che un pomeriggio si è animato mosso da una folata di vento. Ne è nata una sequenza emozionante che si ricollega ai campi di Caraglio, anch’essi una volta verdissimi perché intensamente coltivati sia con i gelsi sia con la canapa.
Il progetto della mostra si avvale anche del supporto e della collaborazione di GSE nella realizzazione di un catalogo in via di realizzazione.