L’ex officina milanese che diventa uno spazio per l’arte
Fino al 12 giugno l’ex officina milanese diventa studio d’artista e ospita le opere di cinque autori emergenti.
A Milano, a pochi passi dalla fermata Porto di Mare, una ex officina diventa spazio espositivo, prendendo il nome di Carrozzeria delle Rose, che è anche quello della carrozzeria accanto allo spazio stesso, tuttora in attività. Un’autentica trasformazione, la stessa auspicata dagli artisti in mostra. Così Cambio lavoro non è solo il titolo di questa collettiva, ma una dichiarazione d’intenti.
L’idea è quella di non fermarsi mai, esplorare e conoscere nuovi mondi oppure combinarli insieme, per dar vita a nuovi scenari.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Così Claudia Petraroli si serve della tradizione e la combina con l’immaginario sacro. Una vasca per la pedicure diventa acquasantiera, mentre una chioma di capelli attende di essere usata come canovaccio. L’installazione, dedicata alla peccatrice per eccellenza del Vangelo, richiama qui l’idea di sporco, letterale e metaforico, non distante dall’immagine della carrozzeria. Difatti le opere presenti nell’ex officina non dimenticano lo spazio in cui sono accolte.
TRA AUTO E ARTE
Anche Emanuele Resce si serve delle carcasse d’auto per dar vita a un totem d’alluminio, mentre Stella Stefani trasforma il vetro di una portiera in una tela per trascrivere il dialogo tra Ulisse e Calipso.
Come in un rituale, le opere diventano un dono da e per la Carrozzeria delle Rose. Così Vincenzo Zancana realizza un abito dello spazio. Ispirato alla texture di vecchi rottami, crea dei frammenti su Scuba, indossati dalle pareti, che riparano l’ex officina dal fuoco appiccato da Miriam Montani. Ecco l’inizio di quella guerra interiore, dettata dal dubbio: restare o partire?
‒ Vittoria Mascellaro
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