Waiting Room Residency – Maria Adele Del Vecchio
La mostra Senza titolo chiude il programma pubblico di Waiting Room Residency, residenza d’artista a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo realizzata da Tiring House in collaborazione con il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento.
Comunicato stampa
Apre al pubblico il 13 giugno Senza titolo, la mostra di Maria Adele Del Vecchio che
costituisce l’ultimo appuntamento dell’edizione 2020/2021 di Waiting Room Residency.
La residenza, durata oltre un anno, ha messo a confronto le artiste – la stessa Del Vecchio e
Daniela Cattivelli – con il team del Centro di Clinica psicoanalitica Jonas e con la specificità della
sua sala d’attesa, intesa non solo quale luogo fisico, ma come parte teorica di un più ampio
percorso terapeutico.
Del Vecchio ne ha ricavato una narrazione per frammenti in cui le suggestioni psicoanalitiche si
mescolano a quelle letterarie e cinematografiche, nonché a un vissuto intenso e personale,
rivendicato con orgoglio, dai riferimenti all’amata famiglia d’artista alla propria condizione
psicologica e politica. All’interno degli spazi di Jonas, l’artista costruisce un racconto fatto di
immagini, frasi e colori in grado di toccare chi guarda senza invaderne la visione: una scelta
motivata proprio dalla connotazione dello spazio quale luogo di cura. Del Vecchio parla di sé, e
per farlo decora, “abbellisce” gli ambienti, rivendicando una pratica femminile ma mutandone il
segno, per trasformarla in operazione concettuale.
Si annuncia con il video Autobiografia di un fiore, immagine di affezione filtrata da una citazione di
Giorgio Manganelli – e di uno dei suoi libri più radicali, Discorso dell’ombra e dello stemma – per
procedere in immagini e piccole sculture, le Malinconie, oggetti di memoria che fungono da
discrete punteggiare; si apre poi in un grande drappo azzurro, sul quale è ricamata a lettere d’oro
la frase The name of the thing we want to look at, “il nome della cosa che vogliamo guardare”,
allusione femminile e femminista, e insieme slancio verso un desiderio infinito e indefinito, siderale
e assoluto.
Ritroviamo, infine, noi stessi, nello specchio Senza titolo, ma mescolati all’Altro da noi, che è a
sua volta una maschera di Pulcinella, in un’opera che omaggia tanto Jacques Lacan, le cui teorie
sono a base della pratica di Jonas, quanto il padre dell’artista, autore dell’opera rappresentata.
Waiting Room Residency: gli altri appuntamenti in programma
Il 10 e l’11 giugno sarà possibile assistere a Io è un altro, programma di performance di Daniela
Cattivelli e Maria Adele Del Vecchio, che si svolgeranno il 10 giugno nel cortile di Palazzo delle
Albere, in collaborazione con il MUSE - Museo delle Scienze di Trento, e l’11 nel quartiere di
Santa Maria a Rovereto, in collaborazione con Nuovo Cineforum Rovereto.
Cattivelli proporrà Hans, un’installazione video che affronta il tema delle fobie che condizionano il
nostro esistere a partire dall’azione per la quale nominare e scrivere le proprie paure corrisponde a
esorcizzarle.
Del Vecchio realizzerà Indigo, performance che ruota intorno allo specchio, che diventa una
maschera con la quale si presenta al pubblico, omaggio a quel rapporto fra spettatore e opera
che ha dato vita a molti capolavori (uno su tutti Las Meninas di Velázquez) e, ancora, al pensiero
di Lacan.
Il 10 giugno le perfomance saranno seguite da un talk sui rapporti fra arte, scienza e
psicoanalisi, che vedrà la partecipazione delle artiste e curatrici in dialogo con Mauro Milanaccio
di Jonas e Carlo Maiolini, curatore del MuSe.
Sono parte integrante del progetto espositivo di Waiting Room Residency le due affissioni che,
dal 9 al 23 giugno 2021, saranno esposte a Rovereto, in piazzale Achille Leoni, e a Trento, in via
Carlo Esterle: la prima di Maria Adele Del Vecchio, costituisce un ulteriore punto di incontro fra
storia personale e collettiva; la seconda, di Daniela Cattivelli, torna sul tema dell’esposizione delle
proprie fobie, con riferimento alla performance Hans.
Il 10 giugno sarà anche presentata Item, la bookzine nata da Waiting Room Residency che
approfondisce il tema del rapporto tra arte e psicoanalisi grazie al coinvolgimento di artiste,
scrittrici, filosofe, intellettuali e psicoanaliste.
Il primo numero di Item affronta un tema specifico, emerso dall’analisi dei lavori delle artiste in
residenza: quello del linguaggio. Di esso la rivista indaga l’entità al di là del significato, dalla
dimensione sonora e prelinguistica agli scarti, le perdite, le risignificazioni, le traduzioni, nella
consapevolezza che “una lingua fra tante altre non è niente di più che l’integrale degli equivoci
che la storia vi ha lasciato persistere” (Jacques Lacan).
Hanno contribuito al primo numero: Daniela Cattivelli, Pasquale Campanella, Alberto Danzi, Maria
Adele Del Vecchio, Dora García, Laura Leuzzi, Fuani Marino, Leeanne Minter, Silvia Vizzardelli.
Item è edita da paginaotto.
Maria Adele Del Vecchio è nata a Caserta nel 1976, vive e lavora tra Caserta e Napoli. È artista,
curatrice, attivista, storyteller. Attraverso l’uso di diversi media, installazione, scultura,
performance, fotografia e video, affronta temi storici, politici e sociologici, connessi da una
comune volontà di ribaltare prospettive comunemente accettate, deviare percorsi, raccontare
storie marginali. La pratica di Del Vecchio si incentra su corrispondenze emotive nate
dall’esperienza quotidiana, in cui la storia personale si riflette su quella collettiva.
Waiting Room Residency nasce dall’esperienza già consolidata di Waiting Room, serie di cicli di
mostre che hanno portato, negli anni, diversi artisti a interpretare lo spazio di un luogo di cura, la
sala d’attesa del Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento, creando un dialogo fra l’arte
contemporanea e la psicanalisi. Waiting Room Residency approfondisce ulteriormente questa
relazione: attraverso una serie di incontri e visite al Centro Jonas, iniziati già nella primavera del
2020, dapprima in remoto e poi dal vivo, le artiste sono state chiamate a confrontarsi tanto con la
sala d’attesa quanto con gli psicanalisti e i terapeuti che lavorano quotidianamente al centro.
Waiting Room Residency è realizzata dall’Associazione Tiring House in collaborazione con Jonas
Trento grazie al contributo finanziario della Fondazione Caritro.
Ogni appuntamento successivo di Waiting Room Residency sarà comunicato sul sito
www.waitingroom.studio