Nasce CasaBottega a Torino. 7 negozi chiusi diventano laboratori d’artista a Barriera di Milano
Grazie a questo progetto di sostegno alla rigenerazione urbana, 7 botteghe d'artista trasformano il popolare e multietnico quartiere torinese con installazioni nelle vetrine, piccoli concerti, performance di strada.
Trasformare negozi chiusi in laboratori artistici, residenze e luoghi di lavoro per cambiare il volto di un angolo popolare e multietnico di Torino: Barriera di Milano. Stiamo parlando di CasaBottega, un progetto di sostegno alla trasformazione urbana che, grazie ad un processo partecipato e condiviso, presenta dal 17 al 20 giugno il risultato della prima sperimentazione partita nel 2019, con una serata di “opening” danzante delle sette nuove botteghe artistiche: ci sarà, infatti, anche la musica di Pietra Tonale – uno dei “bottegai” – in versione marching band a accompagnare la visita in un quartiere che cambia pelle.
IL PROGETTO CASABOTTEGA
“CasaBottega ha creato una rete di giovani artisti, di casa a Barriera, che oggi collaborano creando nuovi modi e opportunità di vivere la città. Obiettivo di sviluppo di CasaBottega è la crescita e il consolidamento di questa comunità di creativi che oltre ad abitare Barriera ne diventano attori attivi, con lo sguardo a lungo termine verso i “distretti d’arte” già sperimentati in altre città”, spiega SumisuraAps, ideatore del progetto insieme a Città di Torino – Divisione Decentramento Giovani e Servizi – Torino Creativa, Circoscrizione 6, Associazione Respons/Ability, Liberitutti scs e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando CivICa, Progetti di Cultura e Innovazione Civica. “Pensiamo alle città e ai quartieri come luoghi in cui gli abitanti (giovani, ma anche bambini e adulti) possono praticare nuove forme di formazione e apprendimento, grazie alla presenza di spazi in cui sperimentare le proprie abilità e sviluppare competenze e strumenti utili alla propria crescita personale e professionale”.
IL BANDO CIVICA DI FONDAZIONE COMPAGNIA DI SAN PAOLO
CasaBottega, grazie al Bando CivICa, ha selezionato 7 gruppi di giovani creative e creativi fra 25 partecipanti e li ha affiancati, economicamente e non solo, nella ricerca, affitto, ristrutturazione di uno spazio di lavoro e di vita nel borgo storico di Barriera di Milano, già teatro di molte iniziative artistiche, come quella dell’Artista di Quartiere di Alessandro Bulgini. Grazie a un sostegno a fondo perduto di 5mila euro ciascuno, comunicatori, attori, artisti visivi, cineasti, musicisti classici e sperimentali, poeti, la redazione di una rivista hanno messo radici nel quartiere, diventando così artisti civici, figure che sentono la capacità e la forza innovativa dell’arte e intendono metterla a disposizione della comunità vasta ed eterogenea del quartiere e della città. Nel corso del primo anno di presenza delle CaseBottega, installazioni nelle vetrine, piccoli concerti, performance di strada hanno messo le basi per una relazione partecipata con il contesto sociale del quartiere. Non solo: durante tutto lo sviluppo del progetto, con il programma Barriera in divenire, i promotori del progetto hanno coinvolto i “bottegai” e la cittadinanza con un programma di interventi e contributi di artisti internazionali e nazionali, camminate, talk e approfondimenti coordinati da Cristina Pistoletto che, con l’hub culturale Spazio Montanaro aperto nell’omonima piazza e insieme alla Casa del Quartiere – Bagni Pubblici di Via Agliè e al community hub Via Baltea, è punto di riferimento e aggregazione culturale dell’intero quartiere.
IL COMMENTO DI CRISTINA PISTOLETTO
“I progetti CasaBottega e Barriera in divenire sono secondo me di grande importanza nel quadro nazionale di innovazione sociale e culturale, a dimostrare come effettivamente l’arte può essere rigenerativa”, conclude Cristina Pistoletto. “L’Artista Civico che opera sul territorio è un artista che oltre che della propria ricerca, si occupa dello spazio vitale che lo circonda, e non solo del suo spazio privato; che intende mettere la propria attività a disposizione della comunità vasta ed eterogenea di un quartiere (di un paese, di una città, di un territorio) implicitamente curioso dell’altro, della sua natura, identità e cultura, si relaziona con le persone, con l’ambiente e il territorio con cura e attenzione, anche per permettere alle persone di riconoscere, far risuonare, la qualità creativa umana che appartiene ad ognuno di noi. Capace di agire delicatamente sul territorio e con le persone, tessendo rapporti di fiducia che contrastino la gentrificazione commerciale e immobiliare”.
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