Anna Mahler e Sol LeWitt a Spoleto. Li racconta la Fondazione Carla Fendi
L’omaggio della Fondazione Carla Fendi a Sol LeWitt e Anna Mahler. Le loro storie si intersecano con quelle della città di Spoleto in maniera sorprendente. Intervista a Maria Teresa Venturini Fendi.
Parte il 27 giugno, in contemporanea con la 64. edizione del Festival dei Due Mondi, il progetto Art & Science into Spoleto che riscopre due importanti storie dell’arte tra gli anni ’60 e ’80 nella città Umbra. Un viaggio, tra ricerca, approfondimenti, archivi, condotto dalla Fondazione Carla Fendi nata per volontà e nel nome dell’imprenditrice, stilista e filantropa scomparsa nel 2017. Ce ne parla Maria Teresa Venturini Fendi, Presidente della Fondazione, in questa intervista.
Anche quest’anno la Fondazione Carla Fendi lancia un progetto in occasione del Festival dei due Mondi.
Nei programmi di Carla c’è sempre stato un link col festival. Ogni anno siamo main partner e presentiamo nel teatro restaurato da mia zia, e che infatti porta il suo nome, un focus sulla scienza. Questo 2021 però è un po’ speciale.
Perché?
Abbiamo recuperato due storie straordinarie. Non tutti sanno infatti che Sol LeWitt ha abitato per decenni a Spoleto, iniziato a questo luogo dalla sua gallerista di Bari, Marilena Bonomo, anche lei molto legata alla città. Qui Sol acquistò una casa, ha lavorato con gli artigiani e ha lasciato moltissime opere e tracce, anche scultoree.
Dove?
Ad esempio a Palazzo Collicola, dove ha affrescato una stanza. Poi ci sono dei disegni a matita nell’eremo Bonomo e nella Torre Bonomo, di proprietà di Alessandra e Valentina Bonomo, entrambe galleriste a Roma. E un libro, ormai mitologico, From Monteluco to Spoleto, che racconta attraverso le polaroid dell’artista le sue lunghe passeggiate in questi luoghi. Sol LeWitt viveva la città in modo discreto, ma era molto generoso, gli artisti questo lo ricordano. E con l’Umbria ebbe un rapporto speciale. Le sue figlie ad esempio sono nate qui. Ma anche la sua arte ha beneficiato del rapporto con questa terra. Gli esperti sono concordi nel dire che il rapporto con il colore sia nato dopo l’esperienza a Spoleto…
E Anna Mahler?
Questa è un’altra storia incredibile. Anna è una scultrice nata a Vienna nel 1904 e scomparsa a Londra nel 1988. Un vero esempio di donna libera, mitteleuropea. Suonava inoltre il piano molto bene, essendo anche la figlia di Gustav Mahler e Alma Schindler, scrittrice, musicista, musa e compagna successivamente di Walter Gropius, Oskar Kokoshka e Franz Werfel. Anna ha studiato scultura a Roma con De Chirico per tre anni. Anche lei ha vissuto a Spoleto per lungo tempo.
E con Sol LeWitt si sono mai incontrati?
No. Ma avevano in comune la passione per Bach, l’amore per Spoleto e la passione per il lavoro. E poi…
Poi?
La famiglia di Sol ha voluto lasciare una eredità dell’artista a Spoleto, fondando delle residenze d’artista, attive da 10 anni che vivono tutto l’anno. Anche Marina Mahler, figlia di Anna, ha fatto lo stesso. A un certo punto Eva LeWitt ha scoperto dell’esistenza dell’impegno di Marina ed è entrata in contatto con lei. Il loro incontro ha dato vita al Mahler LeWitt Studio, un magnifico programma di residenze a Spoleto. Questa storia mi è piaciuta e ho voluto raccontarla. Abbiamo quindi realizzato tre short movies, uno dedicato a Sol, uno per Anna e uno che racconta il programma di residenze. Sono tre ritratti intimi che saranno proiettati prima al Teatro Caio Melisso- Spazio Carla Fendi e poi saranno sempre visibili a Palazzo Collicola.
E la scienza?
Non mancherà un momento dedicato alla scienza. Interverrà un neuroscienziato, Vittorio Gallese, che illustrerà le ultime scoperte neurologiche sulle reazioni del cervello nella fruizione dell’arte.
Il programma si conclude qui?
No, al termine del festival ci sarà quello che ormai consideriamo un rituale, il nostro Premio Carla Fendi. Di solito premiamo gli scienziati; quest’anno invece abbiamo conferito il premio a due grandi donne, Carol LeWitt e Marina Mahler. Il premio è in denaro e consiste in due borse di studio donate dalla Fondazione agli Studios. A beneficiarne saranno un artista che lavora tra arte e scienza e un artista che si interfaccia con moda e tecnologia. E poi ci sono le visite Exploring Art alla scoperta degli studios e infine il murale in Piazza Duomo che ricopre in close up la superficie del Teatro e raffigura un walldrawing di Sol LeWitt. Un omaggio colorato, un auspicio positivo per il mondo nuovo.
– Santa Nastro
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