Luma Foundation: la torre di Frank Gehry ispirata a Van Gogh è il nuovo simbolo di Arles
La Luma Tower è il segno distintivo del nuovo campus creativo aperto nel sud della Francia, dedicato alle arti e alle scienze. Va ad aggiungersi ai vecchi edifici ferroviari e alle grandi opere monumentali site specific del Parc des Ateliers, con opere di Philippe Parreno, Carsten Höller, Olafur Eliasson e altri
Fondata a Zurigo nel 2004 su iniziativa di Maja Hoffmann – collezionista d’arte e discendente del magnate farmaceutico Fritz Hoffmann-La Roche – LUMA Foundation produce, sostiene e finanzia progetti artistici che mirano ad approfondire la comprensione di temi legati all’ambiente, ai diritti umani, all’educazione e alla cultura. Dal 2013 ha anche una sede in Francia, ad Arles, nel Parc des Ateliers, un luogo dove, attraverso mostre, conferenze, performance dal vivo, architettura e design, pensatori, artisti, ricercatori e scienziati si interrogano sui rapporti fra arte, cultura, diritti umani e questioni ambientali. Il parco ospita una collezione permanente di opere d’arte, mostre temporanee, ma anche conferenze che spaziano su tutti i tipi di indagini culturali e si ampliano le opportunità educative, compresa quella di conoscere la biodiversità della regione.
DALLE FERROVIE ALL’ARTE CONTEMPORANEA
Il Parc des Ateliers sorge nell’area un tempo occupata dalle officine ferroviarie della SNCF (i treni di stato francesi). Dei sette vecchi stabilimenti, quattro sono stati ristrutturati e adibiti a spazi espositivi e performativi, mentre all’esterno si sviluppa il parco-museo di scultura contemporanea. Dalla fine di giugno, all’interno del Parco, è aperto al pubblico LUMA Arles, che occupa 11 ettari all’interno del parco. Si tratta di un campus creativo progettato da Frank Gehry, sui cui troneggia una torre alta 56 metri, dalla superficie totale di 15 mila metri quadrati, e la facciata ricoperta da 11.000 pannelli di acciaio inossidabile, uno diverso dall’altro, che donano un effetto riflettente alla struttura. Progettata per ospitare gallerie e spazi per le performance, ma anche archivi, workshop e seminari, è stata ispirata, come spiega Gehry, dalle formazioni rocciose che sorgono nella regione di Arles, così come dagli effetti luminosi della Notte stellata che Vincent Van Gogh dipinse nel 1889, affacciato alla finestra del manicomio di Saint-Paul, nella vicina Saint-Rémy-de-Provence. Data la sua storia particolare, è destinata a diventare il simbolo di questo grande parco-museo. Non è però l’unica novità, perché in contemporanea con la torre è stato inaugurato anche un nuovo giardino, progettato dall’architetto-paesaggista belga Bas Smets, che ha trasformato una piattaforma di cemento in una lussureggiante area verde vasta ben sei ettari, che collega il Parc des Ateliers con la città di Arles.
– Niccolò Lucarelli
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