Riapre a Milano il Teatro Lirico. Dopo 20 anni di lavori, sarà intitolato a Giorgio Gaber
Inaugurato nel 1779, il Teatro Lirico ha assistito nel corso dei secoli a momenti di gloria e di oblio, ospitando spettacoli e artisti di spessore, da Donizetti a Strehler. Il sindaco Beppe Sala ha annunciato la riapertura, dopo oltre 20 anni di chiusura per restauro: la storia del Lirico, dalle origini a oggi
“L’attesa è stata più lunga di quanto avremmo voluto (il ritrovamento dell’amianto e il Covid non sono stati imprevisti di poco conto…), ma la vista di questo gioiello e il pensiero dei milanesi che torneranno, anche qui, a respirare cultura ripaga degli sforzi di questi anni e riempie di orgoglio. Un orgoglio dei nostri ingegneri, dei nostri architetti, dei nostri geometri e di tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato senza sosta per restituire il Lirico alla città”. Con queste parole il sindaco di Milano Beppe Sala annuncia l’attesissima riapertura del Teatro Lirico intitolato a Giorgio Gaber, dopo oltre vent’anni dall’inizio dei lavori di restauro e una chiusura al pubblico ancora più lunga. Milano si appresta quindi a riappropriarsi non solo di uno spazio votato alla cultura, ma anche di un bene storico-artistico risalente alla seconda metà del Settecento, dalla storia turbolenta contraddistinta da chiusure e riaperture, incendi, restauri, grandi spettacoli, attori e registi: l’apertura al pubblico è prevista a settembre, in occasione di un open day di visite. “Questo teatro è un vero tuffo nella storia di Milano, ma oggi è anche una visione di modernità tecnologica e sostenibilità ambientale”, continua Sala. “Non vedo l’ora che i cittadini vengano a visitarlo a settembre, in occasione dell’open day che stiamo preparando per loro. Ma più di tutto aspetterò la Prima, sarà un segnale di rinascita e ripartenza”.
LA STORIA DEL TEATRO LIRICO DI MILANO
La storia del Teatro Lirico corre, di pari passo, con quella del Teatro alla Scala: entrambi infatti nascono dopo la distruzione del Teatro Regio Ducale, che si trovava all’interno del Palazzo Reale, a causa di un incendio avvenuto nel 1776. L’arciduca Ferdinando (il figlio di Maria Teresa d’Austria) decide quindi di far costruire due nuovi teatri, la Scala (inaugurato nel 1778) e il Teatro Lirico (nel 1779), a quei tempi chiamato la “Cannobiana” perché edificato sull’area delle scuole cannobiane fondate da Paolo da Cannobio. La progettazione di entrambi i teatri viene affidata all’architetto Giuseppe Piermarini, che si ispira alla tipologia del teatro “all’italiana”, caratterizzato dalla pianta a ferro di cavallo e dalla teoria di palchi. L’apice della fortuna della Cannobiana viene probabilmente raggiunta nel 1832, anno in cui Gaetano Donizetti sceglie il teatro per la prima dell’Elisir d’amore; dopo decenni di declino, nel 1894 l’editore musicale Edoardo Sonzogno lo fa restaurare e cambia il suo nome in Teatro Lirico Internazionale.
IL TEATRO LIRICO DI MILANO DAL NOVECENTO A OGGI
Dal 1926 il Teatro è di nuovo una proprietà del Comune di Milano; nel 1938, rimane fortemente danneggiato da un incendio e il Comune ne affida i lavori di ricostruzione all’architetto Antonio Cassi Marelli. Tra il 1943 e il 1954, il Lirico ospita gli spettacoli del Teatro alla Scala che nel frattempo era andato semi-distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e dal 1960 ospita, su concessione del Comune di Milano, il Piccolo Teatro di Paolo Grassi e Giorgio Strehler con opere di Brecht, concerti, manifestazioni politiche, fino alla chiusura per motivi finanziari degli anni Novanta. Risale al 1999 l’inizio degli ultimi lavori di restauro che, nel corso del tempo, hanno subito diversi stop, tra ricorsi giudiziari, problemi tecnici, la scoperta dell’amianto e il Covid. Adesso, finalmente, il Teatro – che sarà gestito dalla società Stage Entertainment – si appresta a rinascere, con una grande sala che ospiterà 1.517 persone, tra cui 798 in platea, 505 in galleria, 120 e 36 rispettivamente nella prima e nella seconda balconata; inoltre è stato ingrandito il foyer e il pubblico potrà anche accomodarsi all’interno del ristorante panoramico.
– Desirée Maida
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