La sede non poteva che invogliare alla contaminazione. Il MoNA Portsmouth si trova infatti al primo piano di un edificio al 135 di Congress Street, che ospita anche Jimmy’s, uno storico jazz club unico nel suo genere, conosciuto per la qualità degli artisti che ospita e per la sua cucina.
COME FUNZIONA IL MONA
“È un sogno che si avvera”, ha dichiarato Suzanne Bresette, che presiede il Consiglio del museo e che ha già esperienza nel tessuto culturale cittadino: alcuni anni fa, infatti, ha collaborato presso uno spazio espositivo in Bow Street, che purtroppo fu chiuso dopo sole cinque mostre, a causa della speculazione edilizia che trasformato tutto l’edificio in un condominio di lusso. Nelle intenzioni di Brett Knappe, direttore esecutivo e curatore del museo che si è recentemente trasferito a Portsmouth da Seattle, la missione del MoNA sarà supportare gli artisti e coinvolgere nell’attività la comunità cittadina, per avviare un dialogo che favorisca la curiosità e la scoperta della realtà sociale, politica e culturale, attraverso l’arte contemporanea. In qualità di istituzione vocata alle mostre, ma che non avrà una collezione permanente, il museo focalizzerà la sua attività nel presentare le evoluzioni dell’arte contemporanea attraverso mostre innovative, workshop e seminari con il pubblico, e altre attività che coinvolgeranno la città.
MONA. LA MOSTRA D’APERTURA
La mostra d’apertura avrà come protagonista il pittore e scultore di origine tedesca Markus Linnenbrink (Dortmund, 1961), i cui lavori sono stati esposti in molte gallerie statunitensi, da New York a San Francisco, ma anche europee, da Madrid a Berlino e Vienna. Attualmente, l’artista vive a New York, e questa sarà la sua prima mostra nel New Hamsphire. Ispirati ai dipinti a strisce di Morris Louis e Gene Davis, i suoi lavori realizzati con la tecnica della “goccia cadente”, raggiungono spesso dimensioni monumentali. E sebbene realizzati con accuratezza, suggeriscono la spontaneità di un processo più intuitivo, un senso che aumenta con l’inserimento di occasionali, sottili interruzioni. Le strisce, dai colori saturi e lucidi, “avvicinano il pubblico al mondo fantastico del sublime”, come ha dichiarato Knappe, direttore del Museo.
– Niccolò Lucarelli
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