Il tempo secondo Patrick Tuttofuoco. In mostra a Firenze
Un percorso installativo, visivo e psicologico insieme, per riflettere sul concetto di tempo. Viverlo senza condizionamenti sembra essere la più grande libertà dei nostri tempi. La non linearità degli eventi è alla base del lavoro di Patrick Tuttofuoco, in mostra negli spazi di BASE a Firenze.
Come riteneva Aristotele, il tempo è la misura del movimento, secondo il “prima” e il “dopo”, separati da istanti numerabili; e senza l’anima che pensa il numero, non sussisterebbe il tempo, ma solo il movimento dei corpi. Partendo da questi presupposti e aggiornandoli alle più recenti teorie fisiche, Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) sviluppa una personale riflessione sul tempo come fenomeno fisico e ontologico.
Cuore della mostra allestita da BASE, il neon riprende il fulmine che blocca il tempo, un fenomeno naturale dalla grande potenza emotiva ed estetica; se il tempo fisico sembra perdere di significato, quello psicologico ne acquista invece uno ancor più profondo; il tempo infatti è sempre più generato dall’individuo, che lo ferma con la memoria, lo rimette in moto, lo cancella. E l’arte, con il suo essere fuori dal tempo, è paradossalmente la lente d’ingrandimento per cercare di analizzare questo affascinante fenomeno.
‒ Niccolò Lucarelli
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