A molti, moltissimi, il nome Manet ricorderà unicamente il primo impressionista. Ma nella famiglia Manet non c’è solo Edouard, a lasciare un’impronta sul suo tempo: ci sono anche due donne straordinarie, la cognata e pittrice Berthe Morisot – moglie del fratello di Edouard, Eugene – e sua nipote, Julie Manet. È proprio a quest’ultima che verrà dedicato, dal 19 ottobre 2021 al 22 marzo 2022, una grande mostra al prestigioso Musée Marmottan Monet di Parigi. Immersa nell’impressionismo fin dalla sua infanzia, Julie è stata spesso presa a modello dagli artisti intorno a lei, creò con opere personali e formò collezioni, plasmando la vita artistica della capitale francese a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. La mostra “Julie Manet, la memoria impressionista” vuole ora restituire la sua immagine, raccogliendo per la prima volta più di cento opere incentrate su di lei.
LA MOSTRA A PARIGI
Otto decenni ricchi, quelli vissuti da Julie Manet tra il 1878 e il 1966. La mostra si concentra innanzitutto sulla sua formazione tra i pittori più rinomati dell’epoca: Renoir le dedicò diversi ritratti, mentre Mallarmé diventà il suo tutore alla precocissima morte di entrambi i genitori della giovane, la cui vita continua a ruotare attorno al lavoro della sua famiglia. Tantissimi gli schizzi, i dipinti e le fotografie di Manet, Morisot, Renoir che rievocano questa icona dell’impressionismo dalla giovinezza all’incontro con Ernest Rouart, poi suo marito, ma anche l’incessante lavoro di promozione dell’opera della madre e dello zio nel mondo. Anni proficui, in cui Julie dipinge, espone e crea un’immensa collezione di opere d’arte.
JULIE MANET: MODELLA, ARTISTA, MECENATE
Il suo passato di modella la seguirà per tutta la vita, dato che anche il marito rappresenterà negli anni la bellezza di Julie in vari dipinti e disegni. Ma andando ben oltre il suo ruolo di musa, negli anni si affermerà sempre di più come mecenate e collezionista raffinata: con Rouart, acquistò opere di Monet, Fragonard, Degas e Delacroix, ma non li accumulò, bensì li distribuì ai musei. Per ripercorrere gli anni che seguirono la sua maggiore età, e avvicinare il pubblico alla voce di questa fortissima personalità, il museo pone al centro della mostra il suo diario: è proprio attraverso i suoi scritti, infatti, che sarà possibile apprezzarne enorme lavoro e l’eredità dedicata ai posteri.
– Giulia Giaume
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