Lovett/Codagnone – Dreams Never End

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA
Via Paolo Gili, 4, 90138 , Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì alla domenica, ore 9.00 – 18.30; ingresso libero

Vernissage
10/09/2021

ore 10.30

Artisti
Lovett/Codagnone
Curatori
Antonio Leone, Donato Faruolo
Generi
fotografia, personale

Sempre attento ad esplorare le relazioni tra il mondo del cinema e quello delle arti visive, il Sicilia Queer filmfest omaggia il lavoro del duo Lovett/Codagnone, per la prima volta in Italia e a due anni dalla morte di Alessandro Codagnone, con la mostra Lovett/Codagnone. Dreams Never End.

Comunicato stampa

Sempre attento ad esplorare le relazioni tra il mondo del cinema e quello delle arti visive, il Sicilia Queer filmfest omaggia il lavoro del duo Lovett/Codagnone, per la prima volta in Italia e a due anni dalla morte di Alessandro Codagnone, con la mostra Lovett/Codagnone. Dreams Never End.
Presso il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo diretto da Letizia Battaglia saranno esposti lavori storici degli anni '90 come I Didn't Do It (1995); le serie fotografiche iconiche del duo: Prada, via della Spiga, Milano (1997), San Lorenzo (1997); performance e installazioni come I Only Want You to Love Me (2004) e una nuova serie di lavori inediti. In occasione della mostra verrà inoltre presentato in anteprima assoluta OPENING, il documentario su Lovett/Codagnone con la regia di Antonio Cavallini.

La mostra, a cura di Antonio Leone e Donato Faruolo, e realizzata dal Sicilia Queer filmfest in collaborazione con ruber.contemporanea e Centro Internazionale di Fotografia, sarà inaugurata venerdì 10 settembre alle ore 18.30 e rimarrà aperta fino all'8 ottobre.

Il duo italo-americano, nato nel 1995, spazia con il proprio lavoro dalla fotografia alla scultura, dal video all’installazione fino alla performance, medium che spesso vede protagonisti Alessandro Codagnone e John Lovett di un ironico gioco delle parti teso a smascherare i rapporti di forza che si definiscono socialmente all’interno delle relazioni interpersonali, Closer (1999), For you (2003). Nel suo insieme la loro arte è un'esplorazione delle relazioni di potere, una riflessione lucida su quei processi di normalizzazione in atto che castrano e soffocano le sub-culture, le pratiche di dissenso, l'affermarsi del soggettivo.
Nei loro primi lavori i due artisti rispondevano criticamente all’assimilazione della cultura gay nelle pratiche del consumismo estetico di massa (moda, musica, spettacolo) e ai tentativi di normalizzazione della comunità lgbt, rivendicandone il valore politico e sovversivo.
Nei loro storici autoritratti, in cui il rapporto di coppia fra i due artisti rimarcava la necessità di un atto politico imperativo, è dichiarata l'appartenenza ai codici della comunità leather. Si tratta di una sottocultura che nasce proprio come spazio dichiarato di conflitto che definisce la pratica del dissenso come spazio di libertà, come luogo sovversivo/dissidente e quindi fertile ed ispiratore per la produzione culturale non omologata. Il riferimento ai codici leather e alle pratiche sadomaso è ambientato così in contesti di vita familiare, Venus (1995); in spazi pubblici, Prada, via della Spiga, Milano (1997), Il duomo (1997); o in aree suburbane, The Mall, Allentown, Pa (1996).
Nella produzione più recente Lovett/Codagnone riflettono sull’identità collettiva e sulle modalità di definizione e affermazione derivante dalle dinamiche di conflitto in relazione ai dispositivi di potere: «Il commercio, come status dominante, dove le libertà autonome sono quasi scomparse, la gentrificazione della città e della nostra sessualità» (Lovett/Codagnone). La serie di immagini realizzate per Drift è composta da fotografie scattate dagli artisti negli ultimi anni, tra gli Stati Uniti d’America e l’Europa. Paesaggi stranianti, surreali, alcuni velati da un’atmosfera dolcemente apocalittica, che sfuggono, combattono o resistono alla gentrificazione, accompagnati da citazioni di brani musicali che ne distorcono o amplificano il massaggio.

La mostra è accompagnata da una serie di contributi pubblicati sul catalogo del Sicilia Queer filmfest che restituiscono i molteplici aspetti del lavoro dei due artisti: Emi Fontana (curatrice e storica gallerista del duo newyorkese); Lia Gangitano (fondatrice e direttrice di Participant Inc. New York); Diego Sileo (curatore del PAC– Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano); Antonio Leone e Donato Faruolo (co-curatori della mostra); Alberto Salvadori (direttore di Ica Milano); Salvatore Davì (co-curatore Drift - Collateral events Manifesta 12 Palermo). E poi gli amici di sempre: gli artisti Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini; Michele Pauli (musicista, ex Casino Royale e co-fondatore di Candidate - musical politico, nato come band nel 2010 a New York dalla collaborazione tra Lovett/Codagnone e lo stesso Pauli); Ilaria Cavallini, Martina Pozzi, l'attrice Sandra Ceccarelli e la performer Julie Tolentino.

Per la realizzazione della mostra si ringraziano: John Lovett, Emi Fontana, Lia Gangitano, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Michele Pauli e Ilaria Cavallini.

John Lovett (USA 1962) / Alessandro Codagnone (Italia 1967 — USA 2019)
Tra i progetti più recenti: Performa 05, Biennial of Performance; Interruption of a Course of Action (MoMA/PS1); Erase, in collaborazione con Tom Cole (Participant Inc.); Common Errors (Sara Meltzer Gallery); 100 Years. Version #2 (MoMA/PS1 2009) e 100 Years. Version #3 (Garage Center for Contemporary Culture, Moscow); Here is a Ghost, in collaborazione con l’architetto Tom Zook (Sculpture Center, New York); Trace (September Galerie, Berlin); La verità è figlia del tempo, non dell’autorità/Truth is born of the times, not of authority (Museo Marino Marini, Firenze, 2012); Convictions Dangerous (Cantieri culturali alla Zisa Palermo); Death Disko: Last dance (Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo/Milano); DRIFT, Manifesta 12 collateral event, Palermo, Italy, 2018. Gli artisti hanno partecipato a numero mostre collettive: Centre Georges Pompidou (Parigi); Cobra Museum (Amstelveen, Netherlands, 2008); the Ludwig Museum (Cologne); De Appel (Amsterdam); Neue Gesellschaft für Bildende Kunst (Berlino); Palais de Tokyo (Parigi).