Elizabeth Aro – Fiori e fiamme
Gioielli e Opere d’Arte di Elizabeth Aro.
Comunicato stampa
BABS è lieta di ospitare dal 15 settembre 2021 la personale di Elizabeth Aro, a cura di Paola Stroppiana: l’artista argentina, da anni residente a Milano, presenta la sua prima collezione di gioielli d’artista realizzata in esclusiva per la galleria, in serrato dialogo con alcune sue opere, alcune inedite.
In maggio BABS, come anticipazione della personale dell’artista, ha scelto la Rosa Herida, un ciondolo in bronzo e smalto ispirato all’opera “Costellazione Vegetale”, per il progetto di beneficenza dedicato alla Fondazione Rava a sostegno e tutela delle donne, progetto che ha ricevuto un’ottima accoglienza di pubblico.
La mostra di Elizabeth, da sempre sensibile alla tematiche legate alla Natura, alla memoria, alla condizione femminile, al tema dell’“altro”, visto dalla prospettiva di chi, in prima persona, appartiene a due culture diverse e ha affrontato una migrazione fisica e culturale, è preziosa occasione per leggere in profondità il mondo immaginifico e profondamente emozionale dell’artista, a partire dalla sua capacità di misurarsi con tecniche differenti: disegno, fotografia, ma soprattutto scultura, realizzata in tessuti preziosi che ella stessa cuce, modella e ricama, e spesso dilata sino a dimensioni decisamente installative, in dialogo con l’architettura che le ospita, gallerie private e spazi pubblici.
Sculture che danno vita, con delicatezza e al tempo stesso incisività, ad un vero e proprio paesaggio dell’anima che trae ispirazione da fonti letterarie, sogni, riflessioni sulla condizione di continuo mutamento che l’essere umano è chiamato ad affrontare e che trovano nella sua arte la chiave lirica della metafora e dell’allusività, filtrata dalla poesia e dalla leggerezza di una pratica raffinata e complessa.
Una leggerezza che da materica si fa tematica: fiori delicati e sovradimensionati, fiammelle come tante piccole anime, ali impalpabili, alberi sinuosi e rami fitti di foglie, ma anche fili spinati inaspettatamente in morbido tessuto, capovolti nel loro significato respingente - dato per acquisito - come spine finalmente rese inoffensive.
Pare dunque coerente e particolarmente emozionante il passaggio dalla tessitura alla forgiatura in metallo prezioso di questo personale vocabolario: l’oreficeria, come la tessitura, porta con sé un linguaggio non verbale antichissimo, carico della forza espressiva e rituale di cui, da sempre, si fa portatrice: l’adornarsi è uno dei primi codici espressivi dell’uomo e come tale Elizabeth lo considera, riproponendolo con le visioni del contemporaneo a lei più prossime e che hanno formato il suo personale bagaglio culturale.
Da installativa l’opera diventa indossabile in un transfer naturale, a tratti inarrestabile e toccante, come una proiezione onirica che da scultura si fa talismano, protezione, dichiarazione poetica, affermazione di sé, e che ha nella scelta quotidiana di indossare una fiamma o tante piccole fiamme un segno di vita e passione, un’ala come un desiderio, una rosa, un filo spinato - reso innocuo e prezioso - come una dichiarazione di forza e di affermazione femminile, ma non solo: segni di una rivoluzione silenziosa e lieve, coraggiosa e densa di grazia e meraviglia.
Elizabeth Aro – Bio
Elizabeth Aro (Buenos Aires). Vive e lavora a Milano. Ha studiato all'Università di Belle Arti Prilidiano Pueyrredón a Buenos Aires prima di trasferirsi a Madrid, dove ha vissuto sino al 2005. Nel 1991 è stata l’artista più giovane ad essere invitata a partecipare all’innovativa mostra collettiva “La Escuela del Sur, el taller de Torres García y su legado” presso il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid; nel 2004 è la prima donna argentina a presentare una sua mostra personale in questo stesso museo.
Tra le mostre personali si ricordano: Espacio Uno, Museo Nacional Reina Sofía, Madrid (2004); Santa Sangre, Moritzkirche, Augsburg (2015); Los Otros, Ex Chiesa di San Carpoforo/Accademia di Brera, Milano (2015); Mundo e Los otros, Gagliardi e Domke, Torino (2016); Provisorio para siempre, Galleria Canepaneri, Genova (2017); Brumas, Nuova Galleria Morone, Milano (2018); Le Fil du Monde, Fondazione Filatoio Rosso Caraglio, Cuneo (2018); Dreaming in Red, Chateau La Napoule, Mandieliu, France (2019).
Tra le collettive: La Escuela del Sur, el taller de Torres García y su legado Archer M. Huntington Gallery (Austin), Museo Monterrey (1991); Il filo raccontato, MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (2002); Take me with you, Mori Museum (Tokyo, 2006); Biennale Internationale de L’Art Contemporain, Casablanca (2016); BienNolo, Ex fabbrica Cova, Milano, (2019); La rivoluzione siamo Noi – Collezionismo Italiano Contemporaneo, XNL Piacenza Contemporanea (2020).