L’Oro di Giovanni
L’oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento riminese vedrà al centro dell’attenzione la maestosa e antica croce della chiesa di San Francesco a Mercatello, unica opera datata e firmata dal capostipite della Scuola Riminese del Trecento.
Comunicato stampa
L’oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento riminese vedrà al centro dell’attenzione la maestosa e antica croce della chiesa di San Francesco a Mercatello, unica opera datata e firmata dal capostipite della Scuola Riminese del Trecento, reduce dal restauro di questi mesi e che sarà nuovamente a Rimini dopo oltre 85 anni.
L’occasione dello spostamento dell’opera dalla sede originale ha reso possibile il suo temporaneo ritorno, nella città natale del pittore, dove non era più stata esposta dal 1935, anno della prima grande mostra sul Trecento riminese curata da Cesare Brandi.
La Croce, inoltre, non ha ricevuto interventi di restauro significativi dal 1966, quando si trovò coinvolta nell’alluvione di Firenze, dove era occasionalmente custodita proprio per alcuni interventi conservativi.
L’evento si pone al centro di un rinnovato interesse per la Scuola Riminese del Trecento e in particolare per il capostipite Giovanni, testimoniato anche dall’importante acquisizione della tavola appartenuta al Duca di Northumberland, ora alla National Gallery (e delle mostre di Londra e Roma che ne sono seguite nel 2017), dal film di Davide Montecchi “In difesa delle immagini sacre” del 2018 dedicato alla cosiddetta Scuola riminese, e dalla campagna fotografica e dagli studi recentemente pubblicati sul ciclo di affreschi di Sant’Agostino, che ha in Giovanni uno dei massimi protagonisti (Il Trecento riscoperto. Gli affreschi di Sant’Agostino a Rimini, a cura di D. Benati, col contributo di A. Paolucci e A. Giovanardi, Silvana 2019). L’allestimento dell’esposizione è curato dal Laboratorio Maurizio Morini.
All’opera di Mercatello si affiancheranno la croce dipinta della chiesa di San Lorenzo a Talamello, il più piccolo crocifisso ‘Diotallevi’ dei Musei Comunali di Rimini, la croce sagomata dell’Antiquario Moretti di Firenze, il crocifisso Spina del maestro di Montefiore e la testa di Giuliano da Rimini, questi due ultimi di proprietà della Fondazione stessa e in deposito nei Musei Comunali.