L’arte torna a Firenze in Piazza della Signoria. Arriva Francesco Vezzoli
Dopo Urs Fischer, Jeff Koons e Jan Fabre, Vezzoli è il primo artista vivente a confrontarsi con lo scenario di Piazza della Signoria. E ci sarà anche un intervento a Palazzo Vecchio
Torna l’arte contemporanea in Piazza della Signoria a Firenze. Dopo gli interventi di Jeff Koons, Urs Fischer e Jan Fabre, sarà Francesco Vezzoli a confrontarsi con uno degli scenari più ambiti e difficili per gli artisti di tutto il mondo. L’artista sarà infatti protagonista di Francesco Vezzoli in Florence, un progetto a cura di Cristiana Perrella, direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (che gli dedicherà anche una mostra nel 2022) e Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze.
FIRENZE CONTEMPORANEA
Il tutto avverrà il 2 ottobre, in una Firenze che riparte nel segno dell’arte contemporanea. Il 30 settembre, infatti, il Museo Novecento inaugura una mostra dedicata all’artistar Jenny Saville; il 2 ottobre Palazzo Strozzi ospita la antologica su Jeff Koons e naturalmente c’è Vezzoli, che sarà il primo italiano a realizzare un’opera site specific per Piazza della Signoria. La relazione tra arte contemporanea e patrimonio artistico, perno strategico dell’operazione, ben si sposa con la poetica dell’artista: molti sono stati i progetti di Vezzoli negli ultimi anni che sono andati verso questa direzione, in chiave concettuale. Tra i più recenti i Palcoscenici Archeologici nella natia Brescia, nei luoghi più significativi della città romana. A Firenze, nella culla dell’arte italiana, l’artista scompagina le carte (e la cronologia) facendo dialogare le epoche in un’opera che mette in crisi lo sguardo dello spettatore, fondendo diversi registri della storia. Un leone rampante del ‘900, si legge nella nota che annuncia il progetto, “installato su un basamento antico, stritola tra le fauci una testa romana del II secolo d.C.”.
VEZZOLI A PALAZZO VECCHIO
Un secondo intervento porta Vezzoli a Palazzo Vecchio. Una scultura, installata nello Studiolo di Francesco I de’ Medici, riporta l’artista all’antico amore per Giorgio de Chirico, protagonista anche di un suo progetto curatoriale da Nahmad Projects a Londra nel 2017. La Metafisica torna attuale nella relazione con lo spazio, carico di influenze erudite, di misteri neoplatonici, della spiritualità colta tardo rinascimentale. Anche qui Vezzoli va ad innestare, con approccio postmoderno, elementi del presente su corpi del passato in un Crash tra epoche differenti. “Questa “stilizzazione” del passato”, raccontava l’artista ad Artribune in una intervista del 2017, “si inserisce nel mio percorso con assoluta naturalezza. Anche io combatto quotidianamente per ‘liberarmi dai greci e dai romani’, senza alcun successo per fortuna”.
– Santa Nastro
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