Massimiliano Zaffino – Eventi profondi in superficie
Sono luoghi immaginari ma plausibili, paesaggi bizzarri ma verosimili, quelli che la galleria AreaB di Milano presenta nella personale di Massimiliano Zaffino.
Comunicato stampa
Sono luoghi immaginari ma plausibili, paesaggi bizzarri ma verosimili, quelli che la galleria AreaB di Milano presenta nella personale “Massimiliano Zaffino. Eventi profondi in superficie”, a cura di Ivan Quaroni.
Dal 27 settembre al 9 novembre 2021, un corpus di circa quindici opere inedite – oli su tela e collage – realizzato tra il 2018 e il 2021, pone il pubblico alla presenza di una realtà quietamente stravolta, rappresentata da fenomeni fisici e climatici del tutto singolari, con i quali dovremo probabilmente imparare a convivere in un futuro prossimo.
Nei paesaggi familiari di Zaffino, dove l’umanità è impegnata in attività di svago e di relax, irrompono inaspettati effetti atmosferici: eruzioni vulcaniche, distorsioni magnetiche, bizzarri fenomeni di rifrazione della luce, vortici fluidi e prodigiose levitazioni che non hanno nulla di apocalittico.
La destabilizzazione della realtà sembra, infatti, normalizzata. Caos e disequilibrio fanno parte della quotidianità, sono fenomeni naturali.
Si tratti di dipinti o di collage, al centro della ricerca visiva di Massimiliano Zaffino c’è il paesaggio inteso non come documentazione di luoghi reali, ma come costruzione di mondi possibili.
Gli scenari rappresentati dall’artista sono immaginari, ma esplorabili e percorribili dallo sguardo proprio in ragione della loro plausibilità.
Per ottenere tale effetto di straniamento, alla base del suo lavoro c’è il rapporto tra la fotografia e il dipinto, tra la tecnica del fotomontaggio e la pratica pittorica.
Il progetto dei dipinti nasce, quindi, da una composizione fotografica tra luoghi diversi, punti di vista, prospettive e geografie differenti che poi la pittura ricongiunge in una forma con una sua riconoscibile coerenza.
“Il quieto stravolgimento della realtà nei paesaggi di Zaffino – spiega il curatore – non è unicamente il prodotto di un’indagine formale ed estetica sulle potenzialità combinatorie dell’arte attraverso la logica del collage fotografico applicato alla pittura, ma può essere interpretato come la premonitoria rappresentazione di un futuro più che prossimo in cui sarà normale ciò che oggi ci appare straordinario”.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Vanillaedizioni, con testo critico di Ivan Quaroni.
Cenni biografici
Massimiliano Zaffino nasce a Chiavari nel 1976, dove vive e lavora.
Conseguito il diploma di Maestro d'Arte all'Istituto d'Arte di Chiavari, si iscrive all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Contestualmente, attirato dai fumetti, affianca per un breve periodo il grande fumettista Renzo Calegari che lo induce a colorare alcune pagine a bullon, che è per lui il primo vero contatto con il colore.
La decisione di investigare la pittura nasce, però, durante gli anni accademici.
Nella prima fase il suo lavoro viene ispirato da tagli fotografici con riprese di vita ordinaria, in un’estetica che mette in relazione la pittura di tradizione iperrealista e l'immagine tout court.
Oggi, i suoi lavori si posizionano tra pittura figurativa e surreale, lavora con collage e pittura costruendo immagini stranianti dal carattere enigmatico.
Le opere di Massimiliano Zaffino sono presenti in collezioni pubbliche e private, ha lavorato in Italia, Germania e Inghilterra e partecipato a diversi premi, anche internazionali.