Visions 21

Informazioni Evento

Luogo
SEA VISION SRL
Via Claudio Treves 9E, Pavia, Italia
Date
Dal al

solo su appuntamento, previa registrazione: [email protected]

Vernissage
25/09/2021

dalle 17.00 alle 20.00 (solo su invito)

Generi
arte contemporanea, collettiva
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SEA VISION GROUP DA’ IL VIA AD UN NUOVO PROGETTO DEDICATO ALL’ARTE CONTEMPORANEA.

Comunicato stampa

SEA Vision Group, azienda leader nella progettazione di sistemi di visione e serializzazione farmaceutica dà il via a VISIONS 21, un nuovo percorso dedicato all’arte contemporanea, organizzato in collaborazione ed a cura di Isorropia Homegallery Associazione Culturale no profit, con sede a Milano. Il progetto è volto a esplorare le interconnessioni tra Arte e Aziende. Una idea ambiziosa che ha l’obiettivo di creare un nuovo orizzonte lavorativo più dinamico, più creativo e più connesso.

L’arte diventa quindi uno strumento di comunicazione sia interna, sia esterna all’azienda che mette a disposizione di artisti, prevalentemente italiani, parte dei nuovi spazi per la realizzazione di mostre e progetti culturali. I 4000 mq di uffici diventano quindi non solo luoghi di lavoro, ma centri di cultura dinamici e innovativi. SEA Vision Group amplia così gli orizzonti dell’esperienza lavorativa quotidiana aprendo la sua nuova sede di Pavia all’arte e alla cultura.

Gli artisti in mostra, fino al 23 gennaio 2022, sono: Linda Carrara, Roberto Fanari, Marco Fantini e Fabio Roncato. Il percorso artistico che si sviluppa all’interno della nuova sede, un campus istituzionale sostenibile e orientato all’innovazione, è a disposizione di tutti i lavoratori, di tutti i collaboratori e su richiesta anche del pubblico esterno (previa registrazione: [email protected]); il tutto con l’obiettivo di creare un nuovo flusso di scambio inesauribile tra creatività e logiche di produzione.

VISIONS 21 è il riconoscimento del ruolo dell’arte che mette in discussione e in relazione i diversi linguaggi dell’arte e delle Aziende. Arte come prezioso valore aggiunto al vivere quotidiano, che permette di affrontare temi trasversali ed eterogenei tra loro, creando un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita dei lavoratori e dell’azienda.

“Un’azienda è una realtà complessa ed un soggetto centrale nell’organizzazione della vita economica e sociale del territorio in cui si trova; è un nodo in cui si incontrano gli interessi di tante persone, dai dipendenti agli enti locali, dai fornitori alle università ed a tutto l’indotto che si crea intorno. In quanto luogo così centrale nella vita della comunità, è importante a mio avviso che rispecchi quanto più possibile la vita delle persone ed i loro bisogni. Tra questi rientra anche l’Arte, che ha il compito di far riflettere, di suscitare emozioni e di creare un ambiente piacevole e stimolante per tutti coloro che la vivono” afferma Luigi Carrioli, Presidente di SEA Vision Group e principale animatore dell’iniziativa. “Con questa prima mostra – che ci auguriamo possa essere la prima di una lunga serie – vogliamo offrire ai nostri dipendenti, in grande parte giovani, la possibilità di misurarsi con tutti gli interrogativi che l’Arte suscita, di avvicinarsi ad essa in tutte le sue espressioni, e di sentire direttamente dalle voci degli artisti quali sono gli stimoli alla base della loro ricerca artistica - stimoli che mi auguro possano trasferirsi anche al nostro interno, e tradursi in capacità di creare prodotti sempre più innovativi e diversi dagli altri”.

I progetti espositivi contaminano parte degli spazi della nuova sede e gli artisti coinvolti oltre ad avere la possibilità di esporre, potranno coinvolgere i 200 dipendenti dell’azienda grazie a degli appuntamenti che verranno organizzati periodicamente. Sono previste poi delle visite guidate aperte su richiesta al pubblico (previa registrazione: [email protected]) che può così ammirare le opere esposte e visitare il nuovo edificio ecosostenibile, progettato dallo studio Bertoletti+Greco Architetti, che – grazie all’uso di tecnologie innovative – richiama l’attenzione verso l’importanza del tema della sostenibilità ambientale. Improntato sui concetti di innovazione e organizzazione moderna degli spazi di lavoro, il progetto è stato strutturato pensando a una modalità flessibile di lavoro e di co-working. Le ampie aree aperte verso l’esterno e la suddivisione flessibile degli ambienti interni assecondano così i cambiamenti continui tipici del business. Ecco quindi nascere spazi verdi ed ambienti ricreativi volti a rendere l’ambiente lavorativo piacevole ed aggregante.

Il progetto dedicato all’arte contemporanea si inserisce infatti perfettamente nella visione innovativa dell’azienda. Il design della nuova sede riflette così – e mostra in modo concreto – i valori e la cultura che ispirano il credo aziendale. “La vera innovazione deriva dal lavoro di squadra, dalla condivisione di esperienze ed idee tra colleghi - afferma Luigi Carrioli - Abbiamo un team giovane e motivato e vogliamo dare loro il miglior posto in cui lavorare e esprimere la loro creatività”.

Il percorso espositivo

Tele di grandi e piccole dimensioni, sculture e disegni contaminano gli spazi espositivi. “Osservando la natura”, è il lavoro presentato da Linda Carrara per Visions 21, una tela che racconta le riflessioni dell’artista durante l’anno appena trascorso. Un anno passato a riflettere sull'umano e sul mondo, sulla natura e sulla piccolezza degli eventi che ci circondano e che paiono essere il fondamento del nostro esistere. Un'opera che prende in considerazione uno scorcio di natura morta per ricordare ed indagare invece la natura vera, quella selvaggia, cattiva, che ci dona la vita e che con la stessa semplicità potrebbe togliercela. Roberto Fanari ha invece ripensato, per gli spazi della nuova sede, l’installazione “Galerie des Glaces”, precedentemente presentata nella Project Room della Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano e tre grandi arazzi: “Caccia grossa”, “Di uccelli i cieli di pesci i mari si popoli la terra” e “Tibi Dabo”, realizzati interamente in filo di ferro cotto. La caratteristica di questi lavori è la loro resa morbida, simile a quella di un lavoro all’uncinetto. Questo effetto è ottenuto doppiando un filo di ferro molto sottile con il quale sono realizzate le varie parti della composizione, unite tra di loro tramite piccoli nodi. Infine, la scultura dal titolo “Composizione NP”: un ritratto realizzato sempre in filo di ferro cotto che fa parte di una serie di sculture sul ritratto in cui il piedistallo diventa parte integrante della scultura. Marco Fantini in questa mostra presenta invece tre tipologie di lavori. Un recente quadro di grande formato “Giona” dipinto ad olio su tela, un dipinto/ scultura realizzato su alluminio del 2004 e 5 disegni a creta in bianco e nero realizzati nel corso di quest’anno. Ciò che lega queste opere tra loro, diverse per epoca, tecnica esecutiva e supporti è il disegno. L’artista non ha mai realizzato bozzetti preparatori per la realizzazione dei suoi quadri perché, il disegno, così come lo intende, imprevedibile e non calcolato, possiede in sé tutti gli elementi costitutivi di un dipinto. Questi non sono mai allegorici o narrativi ma sono la forma ideale per la realizzazione di opere rebus, enigmatiche, ed inevitabilmente misteriose. Ciononostante i suoi lavori non chiedono di essere decifrati o codificati, essi infatti sono rebus privi di soluzione, o meglio, la messa in scena del rebus stesso. Infine in mostra le opere di Fabio Roncato. Tra queste “Conscious thoughts”. Ai due lati di una tavola di legno bagnata di inchiostro nero viene collegato un dispositivo ad alta tensione. La scarica corre sulla superficie ancora bagnata incidendo il legno e rivelando il proprio percorso che per tutta la durata del processo rimarrà carico di elettricità e incandescente. Attraverso delle fotografie l’artista documenta il fenomeno nel quale le forme elettriche crescono, sviluppando dei corpi sempre più articolati che si muovono l’uno verso l’altro nel tentativo di raggiungersi. Una volta toccato un punto di contatto le forme si stabilizzano, determinando un collegamento fra i due poli elettrici. I negativi delle foto vengono stampate e infine chiuse fra due vetri, come imprigionate nella teca di una wunderkammer. Altra opera in mostra “Slow passing time”, dei fogli di carta intrisi di olio motore e paraffina si piegano in facce e spigoli le cui geometrie precipitano in un’unica direzione. Un centro di gravità così forte da flettere lo spazio e il tempo. “Momentum” si articola invece in una serie di sculture realizzate dal contatto fra due elementi liquidi, la cera cruda fusa e il corso d’acqua di un fiume. La cera viene gettata nel corso d’acqua e la massa del fiume la raffredda determinando le forme di tutta la scultura intera nell’arco di un singolo momento.