30 anni di 10 Corso Como a Milano. Il primo luogo che ha messo insieme arte, moda, design
Ha fatto epoca ed è stato un esempio a cui in molti hanno guardato 10 Corso Como, il pioneristico concept store milanese nato da un’idea di Carla Sozzani. Un luogo dove si mescolano moda, arte, design e lifestyle.
Se il termine concept store è ormai entrato nell’uso comune di addetti ai lavori e appassionati, il merito è anche ‒ soprattutto ‒ di una boutique antesignana del format retail in questione, che ha puntato in tempi non sospetti sulla commistione di ready-to-wear, arte, oggetti di design, pubblicazioni di nicchia e altre mirabilia capaci di solleticare l’attenzione della clientela più preparata e branché. Parliamo di 10 Corso Como, che esattamente trent’anni fa apriva i battenti nell’ex garage di un palazzo in stile “vecchia Milano” nella zona di Garibaldi-Porta Nuova, l’inedito mix di shopping, funzione culturale e ricreativa che fece coniare al sociologo Francesco Morace la suddetta definizione
GLI INIZI – LA GALLERIA CARLA SOZZANI
All’inizio si chiamava semplicemente Galleria Carla Sozzani (dal nome della sua fondatrice, sorella dell’indimenticata direttrice di Vogue Italia Franca), ma ben presto arrivarono il cambio di nome e l’ampliamento che diede all’insegna la sua struttura definitiva, comprendente appunto galleria, shop, libreria, caffè ristorante e un boutique hotel. Il cuore di 10 Corso Como, ieri come oggi, era celato da un cortile stracolmo di piante, luci e tavolini, superato il quale si accedeva a una sorta di moderna wunderkammer nella quale i capi avanguardisti di Comme des Garçons [proprio Carla Sozzani portò in Italia la griffe di Rei Kawakubo, N.d.R.], Alaïa, Maison Martin Margiela, Hussein Chalayan e numerosi altri stilisti trovavano posto al fianco di mobili, objets de design, ceramiche, lampade, vasi, fragranze d’autore, raffinati coffee table book. Non si contano gli artisti, celebritries e personalità del fashion business passate dallo store a pochi passi dai grattacieli di quello che è diventato CityLife (da Madonna a David Beckham, da Maurizio Cattelan a David Byrne e Kendall Jenner), mentre la Galleria Sozzani ha ospitato nel tempo oltre 260 mostre di giganti della fotografia come Man Ray, André Kertész, Helmut Newton, David LaChapelle e Nobuyoshi Araki.
Come ricorda la stessa Carla Sozzani, founder di 10 Corso Como: “Volevo creare una destination. Un luogo dove visitatori, ospiti e clienti si incontrano e scambiano idee, condividono gli stessi valori, dove cultura e commercio sono il ‘fil rouge’. Ci sono due modi di acquistare oggi. Veloce, un servizio, online ‒ lento, vivere un’esperienza, offline. Entrambi devono essere una voce autentica. Credo che passata la crisi del Covid, dopo tanto lungo isolamento, le persone abbiano bisogno di vivere con le emozioni, anche nello shopping”.
IL NUOVO PERCORSO DI 10 CORSO COMO CON TIZIANA FAUSTI
Uno spazio poliedrico e sui generis dunque, aperto alle contaminazioni più disparate e in quanto tale costantemente in fieri, che oggi, sotto la proprietà dell’imprenditrice Tiziana Fausti e la direzione artistica, immagine e comunicazione di Carla Sozzani, intende proseguire il percorso culturale ed estetico che l’hanno reso un luogo simbolo della città, del Made in Italy e della creatività internazionale, non prima di aver celebrato un traguardo di tutto rilievo quale è il trentennale. Il calendario di eventi e iniziative ad hoc, da questo punto di vista, è decisamente ricco.
In concomitanza con il Salone del Mobile conclusosi da poco, tanto per cominciare, l’accento è stato posto sul design, da sempre cruciale nell’universo lifestyle a tutta creatività di 10 Corso Como: è stata svelata la linea HOME, complementi d’arredo, candele, cuscini, coperte, servizi da tavola dalle decorazioni handmade realizzati in tandem con le migliori manifatture e laboratori artigianali, che hanno declinato in modi diversi le inconfondibili grafiche bianche e nere di 10 Corso Como; una collezione in cui spiccano autentici cult, ad esempio la lampada Falkland di Bruno Munari per Artemide, ricamata con gli iconici cerchi black&white, oppure il Cuboluce Wireless di Cini&Nils, anch’esso ornato dai tondini concentrici emblematici della boutique.
Nell’allestimento site specific predisposto nell’area centrale del negozio si sono quindi susseguiti, nelle varie giornate, capolavori ideati dai grandi designer del XX secolo: le creazioni di Le Corbusier, Charlotte Perriand e Vico Magistretti per Cassina, le lampade e gli accessori dell’azienda danese Karakter firmati, tra gli altri, da Max Brüel e Joe Colombo. E ancora, i prodotti immaginifici di Fornasetti esposti in una sala dedicata, le leggendarie sedute Serie 7 by Arne Jacobsen di Fritz Hansen nelle colorazioni create da Carla Sozzani, una riedizione a opera di Axolight, scrupolosamente filologica, della storica lampada Bul-Bo disegnata per il Centro Residenziale Olivetti dallo studio Gabetti & Isola a cavallo degli Anni Sessanta e Settanta. Fino al 1° novembre, inoltre, sarà possibile visitare la mostra Nanda Vigo: incontri ravvicinati. Arte, Architettura, Design, dedicata a una figura fondamentale della creatività italiana (e non solo). Il 9 settembre poi, giorno in cui cadeva l’anniversario esatto dell’apertura, è stato presentato un libro-quaderno, summa dell’immaginario visivo dello store.
I PROGETTI DURANTE LA FASHION WEEK
In questi giorni concomitanti alla Fashion Week 2021, invece, è protagonista la moda, con la presentazione in anteprima del nuovo progetto Tod’s Factory, la capsule collection Hender Scheme X Tod’s, e quella, in esclusiva, delle audaci mise a tinte bold di Paolina Russo, giovane stilista formatasi alla Central Saint Martins, già vincitrice del L’Oréal Professionel Young Talent Award. E ancora on show la collezione di Federico Cina, già vincitore del contest Who is on Next? di Vogue Italia. Non poteva mancare, infine, una nuova selezione di capi e accessori in edizione limitata, da sempre fiore all’occhiello dell’offerta di 10 Corso Como, frutto delle collaborazioni con alcuni dei più rilevanti brand di ricerca contemporanei, che spazia tra borse silver e T-shirt di Sacai, felpe di Doublet con smile che occhieggiano dal cappuccio, denim bag di A.P.C., stivali Moon Boot e cappellini originali New Era.
La progettualità di 10 Corso Como sarà sempre più orientata ai giovani e all’integrazione con il digitale. Come conclude Tiziana Fausti, presidente di 10 Corso Como: “Spero in uno sviluppo economico progressivo, senza chiusure. Mi auguro che anche il motore del turismo torni a Milano come negli anni precedenti. E mi aspetto un’integrazione coerente nella tecnologia, che supporterà le vendite con nuove prospettive. Nel futuro speriamo di replicare il concept store anche all’estero, anche se non sarà uguale, ogni città ha una sua atmosfera. Ci aspettano altri 30 anni di futuro e ricerca”.
‒ Federico Poletti
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