Vincenzo Schiavio – Tra Divisionismo e Realismo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DEL BROLETTO
Piazza Duomo , Como, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Broletto, Piazza Duomo. Como

9 Ottobre - 5 Dicembre 2021

Ingresso gratuito – green pass obbligatorio
Orari: da martedì a venerdì 14 - 18; sabato e domenica 10 – 18 Lunedì 1 novembre 10 - 18
Catalogo: Edizioni NEW PRESS

Pinacoteca civica, via Diaz 84, Como

9 Ottobre – 7 novembre 2021

Mostra compresa nel biglietto di ingresso (€ 4,00 – ridotto € 2,00) green pass obbligatorio
Orari: da martedì a domenica 10 – 18
Tel. 031 269869

Vernissage
08/10/2021

ore 17

Contatti
Sito web: http://www.visitcomo.eu
Artisti
Vincenzo Schiavio
Generi
personale, arte moderna

Un percorso che traccia l’intero arco della ricca produzione artistica, dai primi decenni agli inizi degli anni 50 del ‘900. 


Comunicato stampa

Una selezione di oltre 60 opere del pittore divisionista comasco Vincenzo Schiavio, provenienti da collezionisti privati e dalla Pinacoteca civica, saranno esposte dal 9 ottobre al 5 dicembre 2021 nel salone espositivo al primo piano del Broletto nella centralissima piazza Duomo di Como in un percorso che traccia l’intero arco della ricca produzione artistica, dai primi decenni agli inizi degli anni 50 del ‘900. 


La città di Como celebra così il suo artista quarant’anni dopo l’ultima grande antologica a cura di Alberto Longatti, ospitata nel salone di San Francesco, e segna un nuovo inizio al lavoro di ricerca e di critica sull’opera del maestro di Gorla.
In contemporanea, in Pinacoteca, nello spazio espositivo Campo quadro, al primo piano, sarà possibile ammirare altre opere del maestro appartenenti alla collezione delle Pinacoteca, appositamente selezionate e mai esposte prima.

La mostra e il catalogo curati da Giorgio Taroni puntano a far conoscere e apprezzare l’opera e l’uomo Schiavio oltre le mura della città, enfatizzandone lo spirito di libertà spirituale, di intensità poetica, di solido e instancabile “mestiere”.

«Sono soddisfatta di aver acceso nuovamente le luci del Broletto con un’eccellenza comasca quale Miniartexil – commenta l’assessore alla Cultura Livia Cioffi - e proseguito ancora con un artista del territorio di particolare interesse. A Schiavio tra l’altro sono particolarmente legata perché originario di Veleso, un piccolo comune della provincia di Como del quale sono stata sindaco dal 2016 al 2021: in questi anni ho avuto modo di conoscere il suo percorso e di apprezzare la sua particolare sensibilità».

Nato a Gorla di Veleso (Como) il 19 luglio 1888, nel 1902 Vincenzo Schiavio abbandona gli studi per mantenere
la famiglia in seguito alla morte prematura del padre. Inizia a dipingere da autodidatta, rappresentando i paesaggi che circondano il lago di Como attraverso un personalissimo divisionismo.
Nel 1914 è alla Biennale di Brera nel 1914 e partecipa alla Grande Guerra sull’Adamello. 

Nel 1919 stabilisce il suo studio a Como, in Via Dottesio. Partecipa a numerose esposizioni personali e collettive: la “Mostra dei pittori ex combattenti” al Salone Broletto nel 1923, l’“Esposizione Nazionale d’Arte Moderna” nel 1927, la “Mostra di artisti comaschi” a favore della Colonia Dux nel 1929.

Valente alpinista, partecipa a molte importanti ascensioni. Grazie al matrimonio con Rachele Molinari raggiunge una stabilità economica che gli permette di dedicarsi interamente alla pittura.

Negli anni Trenta la sua tecnica pittorica si fa più personale. Espone al Broletto nel 1935, alla III Biennale di Brera, alla Permanente di Milano e alla Promotrice di Torino, oltre che in numerose mostre del Sindacato fascista di Belle Arti. Di carattere schivo e riservato, si tiene in stretto contatto con molti artisti del tempo: Pietro Clerici, Achille Zambelli, Eligio Torno, Paolo Discacciati, Luigi Binaghi, Pierino Saibene, gli astrattisti Mario Radice e Manlio Rho. Stringe forti legami con Baldassare Longoni, Ugo Bernasconi e Carlo Fornara. Negli anni Quaranta il suo stile pittorico evolve verso un maggiore realismo, anche grazie ai contatti con Donato Frisia e Arturo Tosi. Il decennio successivo si apre con varie personali e la partecipazione a importanti rassegne, quali la XXV Biennale di Venezia del 1950 e la VI Quadriennale di Roma del 1951/1952 e di nuovo la XXVII Biennale nel 1954. Muore il 9 settembre 1954, in un momento in cui la sua fama valica i confini comaschi.