Lucia Di Pietro – Call me. Audioguida per scomparire

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO PENSILINA
P.zza Sacrario, Viterbo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì 7 dalle 18,30 alle 19,30
venerdì 8 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,15
sabato 9 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,15
domenica 10 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 18

Vernissage
07/10/2021

ore 18

Artisti
Lucia Di Pietro
Curatori
Marco Trulli
Generi
arte contemporanea, personale

Racconto del processo partecipato, residenza artistica e restituzione sul territorio.

Comunicato stampa

Call Me, Audioguida per scomparire
Racconto del processo partecipato, residenza artistica e restituzione sul territorio

“La minoranza degli scomparsi è in realtà l'unico gruppo che si è avvicinato a battere il sistema.”
“How to disappear completely and never be found”, Doug Richmond

Call Me, Indagine sulla temporanea scomparsa è il progetto artistico di Lucia Di Pietro che nasce dal desiderio di mettere concretamente alla prova la possibilità, per gli esseri umani, di scomparire negli spazi pubblici.

Da giugno a ottobre 2021 il progetto ha preso vita nel quartiere di San Faustino a Viterbo, nel contesto delle attività della piattaforma di arte pubblica Cantieri d’arte, promossa da Arci Viterbo e curata da Marco Trulli. Il progetto rappresenta la restituzione sul territorio viterbese della ricerca con la comunità svolta dalla Di Pietro nel corso del 2020, presso il quartiere de La Marina di Barcellona, in collaborazione con il Centro di Creazione per le arti performative Graner.
Dal 7 al 10 Ottobre, presso lo Spazio Pensilina in Piazza Martiri d’Ungheria a Viterbo, verrà presentato al pubblico l’esito della ricerca e della relazione con la comunità, una Audioguida per scomparire: intervento artistico permanente che sarà di libero accesso alla comunità attraverso l’installazione di una targa con un QR code.
Nello spazio Pensilina sarà allestito un Ufficio di Pubblica Insicurezza in cui le persone potranno accedere all’audioguida in maniera individuale, attivandola tramite una telefonata.
Nel periodo della residenza è stata compiuta una lenta speleologia nell’immaginario della comunità. Procedendo con interviste ed incontri con i residenti e ponendo particolare attenzione al vissuto ed alle manifestazioni di un luogo come il quartiere di San Faustino.
L’Audioguida per scomparire, è una vera e propria audioguida in forma ludico-performativa, formata di istruzioni e suggerimenti da mettere in pratica con l’intento di scomparire e sperimentare lo spazio pubblico in una modalità diversa da quella quotidiana. Coinvolgendo la città come scenario espanso della finzione artistica e generando modi alternativi di osservare ed abitare gli spazi.
Si tratta di un’esperienza immersiva e solitaria, fatta di testo, suoni e musica, che permette l’evocazione di quello che non c’è, che sia scomparso o latente, perduto o in attesa di manifestarsi. Si tratta della pratica attiva dello scomparire, della sperimentazione di un alfabeto gestuale di scomparsa, utile ad auto-indursi la scomparsa, a performarla e a farne proprie le tecniche, ed i segreti, per ogni evenienza.

“Scomparire è godere del fatto che il mondo ruoti effettivamente senza di noi.”
“L’arte di scomparire”, Pierre Zaoui

Il progetto di Lucia Di Pietro indaga l’assenza come esperienza attiva, memoria, desiderio. Propone di interrogarsi sui processi dello S-COMPARIRE principalmente su due piani: sociale e somatico.
Sul piano sociale propone nuove modalità di osservare, abitare ed influenzare gli spazi collettivi in tempi di pandemia e post-pandemia, spazi che usualmente richiedono una presenza disattenta ed un movimento disperso.
Sul piano fisico propone una s-comparsa come processo del corpo, perdita dei confini fisici, mentali, individuali.

Nella propria pratica artistica, Lucia Di Pietro combina performance, arte relazionale, arte site-specific e pratiche somatiche. Si allontana dalla coreografia tradizionale, scegliendo di perseguire un’idea di coreografia capace di costruire relazioni con il presente, con i territori e con le loro forme emerse e sommerse.
I suoi lavori esplorano e confondono i confini tra realtà e finzione, progettando mondi visionari ed evanescenti, perché il pubblico vi si possa immergere.

Call me è realizzato con il sostegno del bando Torno Subito della Regione Lazio e di Indisciplin@rte, nell’ambito di Periferica, progetto promosso da Arci Viterbo con il sostegno del Comune di Viterbo.
Info: www.arciviterbo.it

Credits:

Creazione: Lucia Di Pietro
Curatela: Marco Trulli
Sound design: Marco Testa
Accompagnamento drammaturgico: Elisabetta Consonni
Creazione dispositivi di scomparsa: Massimo De Giovanni, Chiara Ernandes, Stefano Frateiacci
Set Design: Pasquale Altieri

Progetto creato in condivisione di pensiero con Marco Trulli, Chiara Ernandes, Stefano Frateiacci, Pasquale Altieri, Francesco Biganzoli, Serena Achilli, Stefano Pifferi, Raffaella Sarracino, Diego Polidori, Livia Polidori, Vera Anelli, Agnese Spolverini, Arturo Galli, Gianluca Braconcini, Gabriele Trevi, Fausto Cappelli, Carolina Balucani, Valentina Parlato, Giuseppe Vincent Giampino, Elena Carmona, Ariadna Miquel, Dianelis Dieguez, Edgar Peñas, Maite García, Anna Racioppi.