San Francisco avrà un nuovo istituto per l’arte contemporanea. Nasce l’ICASF
“Avviare da zero l’attività di un’istituzione culturale ci permette di ripensare profondamente l'arte contemporanea come strumento di riflessioni per questioni locali e globali” è la filosofia del nuovo centro dedicato al contemporaneo che sorge al 901 di Minnesota Street, dalla riqualificazione di un edificio in mattoni
Sorge al 901 di Minnesota Street, e aprirà nell’estate del 2022 nel dinamico quartiere Dogpatch. L’Institute of Contemporary Art San Francisco è nato dal recupero di un edificio in mattoni del 1940 ristrutturato di 1.000 metri quadrati, che nel tempo ha ospitato un’azienda di vernici e una palestra per bambini e mira ad ospitare una programmazione legata alle tematiche sociali dell’attualità.
LA DIREZIONE DELL’ICASF
“Avviare da zero l’attività di un’istituzione culturale ci permette di ripensare profondamente l’arte contemporanea come strumento di riflessioni per questioni locali e globali”. In quest’affermazione di Alison Gass, direttrice dell’ICASF (che ha lavorato per 14 mesi come direttrice e curatrice capo del San Josè Institute of Contemporary Art), è racchiusa la filosofia del museo, che è sostenuto principalmente dalla Minnesota Street Project Foundation, un organismo senza scopo di lucro, e dalla Rappaport Family Foundation, un’organizzazione filantropica gestita da Deborah e Andy Rappaport, già fondatori del Minnesota Street Project. Al momento, la dotazione economica ha raggiunto i 2,5 milioni di dollari. Fra gli altri finanziatori, anche il co-fondatore di Instagram, Mike Krieger. Come ha dichiarato Gass, “vogliamo che il museo sia un luogo aperto, inclusivo e flessibile per gli artisti che non lavorano necessariamente su piccola scala”. Gli spazi, infatti, sono progettati per ospitare anche installazioni e opere monumentali. In attesa dell’apertura ufficiale, sarà possibile visitare il cantiere già il prossimo gennaio, in concomitanza con la FOG Design+Art Fair.
LA MISSION DELL’ICASF
Sarà un museo senza una collezione permanente, che cercherà di sostenere gli artisti locali e attrarre nuovo sito web, il museo si impegna a cambiare la mentalità delle tradizionali gerarchie del mondo creativo, cambiando radicalmente il modo in cui l’arte contemporanea è realizzata, sostenuta e condivisa con il pubblico. Sarà infatti a ingresso gratuito, e soprattutto si impegna a retribuire in maniera equa l’impegno degli artisti. Inoltre, ancora Gass promette di lasciare particolare spazio alle realtà artistiche e sociali meno rappresentate, riconoscendo che le proteste di Black Lives Matter hanno ispirato la sua idea di museo. Il quale, dovrebbe fungere anche da “trampolino di lancio” per artisti e curatori locali verso la scena artistica internazionale. Riassumendo, l’obiettivo finale è costruire un nuovo modello museale che porti un cambiamento di paradigma nel mondo dell’arte, sia nel momento creativo sia in quello della fruizione.
– Niccolò Lucarelli
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